L’ecopunto: come funziona il franchising per il riciclo

L’ecopunto è un franchising del riciclo che valorizza il riciclo della plastica attraverso la remunerazione di coloro che portano i rifiuti nei centri distribuiti sul territorio. Come aprire un ecopunto? Per avviare l’attività occorre avere una base di capitale di 10mila euro. Questa cifra è necessaria per sbrigare le pratiche burocratiche, per le royalties del primo anno di attività e per un corso di formazione sul riciclo.

Nel calcolo vi è anche il noleggio dei macchinari necessari per l’attività: la compattatrice per i rifiuti e la pressa per i rifiuti cartacei, oltre, naturalmente, a una bilancia elettronica.

L’acquisto dei rifiuti da parte dei cittadini si basa su tariffe fisse: un chilo di alluminio viene pagato approssimativamente 40 centesimi di euro.

Per quanto riguarda il reddito, si aggira fra i 2000 e i 2500 euro al mese. Ovviamente per aprire un ecopunto occorre entrare in contatto con aziende di riciclaggio della plastica.

Franchising e rifiuti, aprire un Ecopunto per il riciclo

L’idea di rendere business i rifiuti sta prendendo piede. La cosa non è nuova, i magazzini che acquistavano materiale dai robivecchi, incluso stoffe, batterie esauste e pentole rotte, erano presenti un po’ in tutta la penisola. L’idea nuova è stata rendere franchising questo genere di commercio semplice semplice: tu porti un chilo di lattine, vetro, plastica, carta o ferro in un Ecopunto è ti viene riconosciuto un pagamento variabile in base al materiale consegnato. Insomma, un sistema di incentivazione al non buttare nell’indifferenziato risorse preziose.

Il progetto di Recoplastica, dunque avanza lentamente ma inesorabilmente e cerca nuovi franchisor. Entrare in contatto con loro è semplice ed è sufficiente inviare una mail a franchising@recoplastica.com o cooperazione@recoplastica.com, mentre i requisiti richiesti sono:

  1. Il locale che ospita un negozio Ecopunto deve avere una superficie di almeno 150-200 mq, di cui 50 mq destinati alla parte commerciale ed il resto al magazzino;
  2. A parte eccezioni, la destinazione urbanistica deve essere artigianale o industriale;
  3. E’ essenziale che il posto si trovi su una strada trafficata o in una zona di passaggio per invogliare le persone a passare di lì per lasciare i propri rifiuti;
  4. Anche un parcheggio vicino aiuta ad attirare clienti, che si fermano volentieri se riescono ad appoggiare la macchina senza impazzire;
  5. Non si devono avere carichi pendenti cioè essere imputati in procedimenti penali;
  6. Essere disposti a seguire un corso di formazione che illustra il funzionamento dell’Ecopunto;
  7. Non avere preclusioni a lavorare in cooperazione.

Via | Recoplastica

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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