Gli Stati Membri dell’Unione Europea potrebbero presto avere la facoltà di azzerare l’IVA su auto elettriche, auto ibride e biciclette, ma non sulle e-bike.
Il 4 ottobre scorso la Commissione Europea ha ufficializzato la sua proposta definitiva di riforma dell’IVA al fine di semplificare e armonizzare il comportamento dei membri dell’Unione e di limitare le frodi sull’IVA nel commercio intraeuropeo.
Secondo il Commissario europeo per gli affari economici e monetari Pierre Moscovici questa riforma potrebbe evitare frodi per 50 miliardi di euro l’anno: “Venticinque anni dopo la creazione del mercato unico, le imprese e i consumatori devono ancora affrontare 28 diversi regimi IVA quando operano a livello transfrontaliero. I criminali e forse i terroristi hanno sfruttato queste scappatoie per troppo tempo, organizzando una frode da 50 miliardi di euro all’anno. Questo sistema anacronistico basato sui confini nazionali deve finire! Gli Stati membri dovrebbero considerare le operazioni IVA transfrontaliere come operazioni interne nel nostro mercato interno entro il 2022. La proposta odierna dovrebbe ridurre le frodi IVA transfrontaliere di circa l’80%“.
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La riforma europea dell’IVA proposta dalla Commissione prevede che gli Stati membri, pur dovendo rispettare un’aliquota media ponderata dell’IVA del 12%, saranno in grado di ridurre o addirittura azzerare le aliquote IVA su tutte le merci, ad eccezione di quelle figuranti in un elenco specifico allegato in allegato alla proposta.
Per le merci presenti in questo elenco dovrà essere applicata l’aliquota IVA standard di almeno il 15%.
Per la precisione gli stati membri saranno in grado di stabilire 4 aliquote IVA speciali, oltre a quella standard per la maggior parte delle merci:
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Tra le merci che non potranno godere né dell’IVA ridotta né dell’IVA allo 0% ci sono:
Per queste merci dovrà essere imposta l’IVA standard, mai quella ridotta in nessuno Stato Membro dell’Unione Europea.
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L’elenco delle merci escluse dall’IVA ridotta o azzerata è stato compilato in base ai codici CPA (Classificazione dei prodotti per attività), risalente al 2008.
L’elenco esclude dall’IVA agevolata tutti i mezzi di trasporto tranne (tra gli altri):
Le auto elettriche (anche le auto a idrogeno) e ibride, cioè le auto che non hanno solo il motore termico, potranno essere tassate con l’IVA ridotta o IVA 0%, ma le e-bike no.
Questo perché per la normativa UE le e-bike sono “motocicli e sidecar” e rientrano nel CPA 30.91.13, che è tra quelli esclusi dalla tassazione agevolata.
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La European Cyclist’s Federation e la Confederation of European Bicycle Industry hanno espresso forti preoccupazioni per la proposta di riforma europea dell’IVA.
In una nota congiunta, si legge che “Il Consiglio Europeo deve estendere l’esenzione delle biciclette dalle aliquote IVA standard obbligatorie anche agli EPAC (Electrically Power Assisted Cycles, biciclette a pedalata assistita elettrica) e creare una categoria specifica per gli EPAC. Questo ha il potenziale per ridurre il costo degli EPAC per i clienti in paesi con livelli di reddito inferiori ed è conveniente in termini di costi, visto gli obbiettivi europei di ridurre i 4,4 miliardi di euro spesi nella salute pubblica e di ridurre le emissioni di CO2 nei prossimi cinque anni“.
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