Auto elettriche
Le auto elettriche in circolazione raggiungeranno quota 145 milioni entro il 2030, ben 230 milioni se vi dovesse essere un’accelerata dei governi globali in incentivi e investimenti in tecnologie verdi. È questa la previsione dell’International Energy Agency, pronta a sottolineare come i classici motori a benzina o diesel potranno diventeranno presto un lontano ricordo.
D’altronde, già ora il mercato offre dei segnali più che positivi, con le auto elettriche sempre più richieste a livello internazionale. Il futuro è quindi tratteggiato dalla mobilità a batteria, anche se saranno necessari altri interventi strutturali per rendere questo settore il più sostenibile possibile.
Secondo quanto raccolto nell’ultimo Global Electric Vehicle Outlook dell’IEA, entro il 2030 saranno ben 145 i milioni di vetture elettriche circolanti su strada a livello globale. In caso i governi mondiali dovessero adottare politiche aggressive per la lotta ai cambiamenti climatici, grazie agli incentivi e all’implementazione estesa di colonnine e fonti rinnovabili, la quota potrebbe raggiungere addirittura i 230 milioni.
Basti pensare come, sempre a livello mondiale, la richiesta di auto elettriche sia aumentata del 41% dal 2019 al 2020, in un periodo anomalo per le motorizzazioni classiche. Durante i mesi più complessi della pandemia da coronavirus, infatti, la richiesta di veicoli benzina e diesel è diminuita di ben 16 punti percentuali. Così ha spiegato Fatih Birol, Executive Director dell’IEA:
Sebbene non possano raggiungere questo obiettivo da sole, le auto elettriche hanno un ruolo indispensabile da giocare per raggiungere le zero emissioni a livello globale. Gli attuali trend di vendita sono molto incoraggianti, ma gli obiettivi condivisi sul clima e sull’energia richiedono una crescita del mercato addirittura più rapida.
Il primo nodo da risolvere è quello delle colonnine: oggi l’assenza di una capillare rete di ricarica rappresenta il più grande ostacolo all’adozione di vetture alimentate a batteria. Colpa della cosiddetta “range anxiety”, ovvero il timore di rimanere senza autonomia residua e non poter approfittare di una colonnina nei paraggi.
Fonte: CNBC
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