Auto elettriche, Brebemi
Le auto elettriche potranno presto approfittare di una grande novità in fatto di ricarica: la possibilità di recuperare autonomia mentre si muovono su strada. È questo l’ambizioso progetto che coinvolge l’autostrada Brebemi – il tratto che unisce Brescia, Bergamo e Milano – con una tecnologia davvero all’avanguardia.
E non è tutto, poiché l’iniziativa non nasce unicamente per facilitare la ricarica delle vetture, ma anche e soprattutto per ridurre le emissioni di CO2 sia per il transito privato che per i veicoli commerciali.
Così come già accennato, il progetto è molto ambizioso e partirà con una fase di test pilota. Circa 1.050 metri di strada nei pressi dell’uscita di Chiari Ovest, per un tratto al momento privato, verranno dotati di una speciale tecnologia di trasferimento a induzione dell’energia.
Chiamato “Dynamic Wireless Power Transfer”, il sistema permette di fornire fino a 1MW di potenza elettrica e sarà completato con tecnologie 5G per tutte le necessità di controllo e monitoraggio. I test verranno condotti su due auto Stellantis e su un Intercity Bus di Iveco, già adattati alla carica a induzione, mentre il manto stradale verrà opportunamente modificato e coperto per evitare dispersione dell’energia elettrica.
Se la sperimentazione dovesse portare ai risultati sperati, per i guidatori in possesso di una vettura elettrica non sarà più necessario fermarsi per ricaricare la vettura a una colonnina. L’autonomia residua verrà recuperata durante il viaggio, approfittando così di un’enorme praticità.
L’iniziativa nasce da una collaborazione chiamata “Arena per il futuro“, che vede un concerto di aziende provenienti da tutto il mondo. Il Corriere della Sera elenca le principali, tra cui A35 Brebemi-Aleatica, ABB, Electreon, Fiamm Energy Technology, Iveco, Iveco Bus, Mapei, Pizzarotti, Politecnico di Milano, Prysmian, Stellantis, Tim, Università Roma Tre e Università di Parma.
I test verranno condotti nei prossimi mesi, non resta quindi che attendere tutti gli aggiornamenti su questo interessante progetto.
Fonte: Corriere della Sera
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