Risparmio energetico

FICO, il parco dedicato al cibo abbatte i costi energetici: ecco come

Il FICO, ha un modello sostenibile che va incontro ai ristoratori evitando loro le bollette di luce e gas. Scopriamo come funziona.

Nel periodo più difficile per ciò che riguarda il rincaro delle spese di gas e bollette, il FICO si pone come esempio per un modello sostenibile ed in grado di cambiare le cose.
Nonostante l’immensità del parco, la presenza di giostre, di fabbriche e di padiglioni multimediali, i ristoratori che vi lavorano possono permettersi infatti di non pagare le bollette.
E tutto grazie ad un modello energetico virtuoso ed in grado di fare la differenza.

Come funziona il modello energetico del FICO

Al FICO sono presenti ben 36 ristoranti che, com’è facile intuire, consumano ogni giorno un certo volume di energia. Ciò nonostante gli stessi sono esentati dal pagamento delle bollette.
Il parco dispone infatti di sistemi che evitano l’uso ed il consumo di gas. Cosa che abbatte moltissimo i costi, sopratutto in questo periodo così delicato.
Nei ristoranti, le cucine sono tutte elettriche e a induzione. Mentre per quanto riguarda il riscaldamento è presente il teleriscaldamento.

parco fotovoltaico fico

Ovviamente rimane il problema luce, al quale però è stato pensato in modo serio e attento.
Il parco dispone infatti di un impianto fotovoltaico di circa 55mila mq. Un impianto che è anche il più grande d’Europa e che è stato installato su un tetto consentendo all’intero parco di abbattere i costi energetici del 50%. Il tutto per un risparmio sia economico che ambientale.

Le parole di Stefano Cigarini sulla sostenibilità del FICO

Lo stesso amministratore delegato di FICO Eataly ha speso delle parole cariche di orgoglio riguardo la sostenibilità del parco. A suo dire, infatti, FICO è un chiaro esempio di sostenibilità.

Al risparmio energetico che abbiamo già visto, si aggiunge inoltre l’uso di materiali compostabili da parte di tutti gli operatori e un sistema circolare a metro 0.
Ogni eccellenza alimentare che viene prodotta dalle fabbriche presenti al FICO viene infatti utilizzata da tutti i ristoratori. Il tutto per un mercato condiviso che ricorda un po’ i vecchi sistemi contadini e che, in questo modo, riesce a rendere la vita di chi popola il parco estremamente sostenibile.

Un vero esempio che se fosse seguito anche da altre aziende potrebbe portare a nuove possibilità e ad una gestione più consapevole dell’energia e delle risorse di cui godiamo tutti i giorni.

Fonte foto: Ufficio stampa FICO Eataly World

Danila Franzone

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Danila Franzone

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