Mamma che gioca con la figlia - www.ecoblog.it
Il Dipartimento per le Politiche della Famiglia ha introdotto importanti aggiornamenti riguardanti l’assegno di maternità di base, un supporto economico essenziale per le famiglie italiane che si trovano in attesa di un nuovo nato o che hanno recentemente accolto un bambino. Questo contributo, noto anche come assegno di maternità dei Comuni, mira a fornire un sostegno economico durante i primi mesi di vita del bambino.
A partire dal 4 febbraio 2025, il Dipartimento per le Politiche della Famiglia ha ufficializzato i nuovi importi dell’assegno di maternità. Per l’anno in corso, l’importo totale dell’assegno sarà di 2.037 euro, suddiviso in rate mensili di 407,40 euro. Questo rappresenta un incremento dello 0,8% rispetto all’anno precedente, un adeguamento che tiene conto delle variazioni dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI). Tale aumento garantisce che il valore dell’assegno rimanga in linea con il costo della vita, offrendo un aiuto concreto alle famiglie.
Per beneficiare dell’assegno di maternità, le famiglie devono rispettare specifici requisiti economici determinati attraverso l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). Per il 2025, la soglia massima di ISEE per accedere al contributo è fissata a 20.382,90 euro. L’ISEE consente di valutare la situazione economica del nucleo familiare, tenendo conto di reddito, patrimonio e composizione del nucleo stesso. È fondamentale che le famiglie interessate abbiano un ISEE inferiore a questa soglia per poter richiedere l’assegno di maternità.
Per presentare la domanda di assegno di maternità è necessario allegare una serie di documenti fondamentali. Tra questi, la certificazione ISEE per dimostrare la situazione economica del nucleo familiare, un’autocertificazione con informazioni sulla residenza e la cittadinanza della richiedente, un documento d’identità per attestare l’identità e, in caso di cittadine extracomunitarie, una copia del permesso di soggiorno valido. In situazioni particolari, come il diritto a un’altra indennità di maternità di importo inferiore, è possibile richiedere un’integrazione fino al valore massimo stabilito dalla normativa vigente.
Le madri interessate devono presentare la domanda di assegno di maternità entro sei mesi dalla nascita del bambino o dall’ingresso in famiglia del minore, in caso di adozione o affidamento preadottivo. La domanda deve essere presentata presso il Comune di residenza della madre, che si occuperà di verificare la sussistenza dei requisiti necessari. Una volta confermati i requisiti, il Comune trasmetterà la pratica all’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) per il pagamento dell’assegno. È consigliabile contattare il proprio Comune di residenza per ulteriori indicazioni sulla procedura e sulla documentazione specifica richiesta, in quanto i regolamenti possono variare da un ente locale all’altro.
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