
Benzina alle stelle, non farti spennare durante i viaggi estivi - ecoblog.it
In estate il pieno può pesare sul portafoglio. L’indagine di Altroconsumo mostra dove e come risparmiare su benzina e diesel prima di partire.
L’estate è entrata nel vivo e con lei milioni di automobilisti si preparano a partire. In vista degli spostamenti previsti per agosto, torna sotto i riflettori uno dei temi più ricorrenti: il costo del carburante. Nonostante un leggero calo rispetto alla scorsa estate, con una media tra il 5 e il 7% in meno, fare il pieno rappresenta ancora una spesa significativa per le famiglie italiane.
Un’inchiesta condotta da Altroconsumo ha analizzato in dettaglio i prezzi della benzina nelle aree di servizio in autostrada e li ha confrontati con quelli praticati nelle stazioni urbane vicine. I risultati mettono in evidenza differenze nette, spesso sottovalutate da chi viaggia, ma che possono incidere concretamente sul bilancio del viaggio. In alcuni casi, si arriva a risparmiare fino a 10 euro a pieno.
I dati dell’inchiesta: differenze fino all’11% tra autostrada e rete urbana
L’indagine ha monitorato 16 aree di servizio lungo le principali arterie italiane – da Milano a Napoli, passando per Venezia e Roma – confrontando i costi dei carburanti con quelli rilevati in distributori posti a meno di 15 chilometri di distanza.

Nel dettaglio, i prezzi della benzina risultano in media più alti dell’11% sulle tratte autostradali. Un esempio concreto arriva dall’area di Rho Sud, vicino Milano: qui un litro costava 1,844 euro, mentre nei distributori urbani vicini si scendeva a 1,64 euro. Per un pieno standard da 50 litri, il risparmio era di circa 10 euro.
Situazione simile per il diesel, che segue le stesse dinamiche. In alcuni casi la differenza tra pompe urbane e autostradali ha superato anche l’11%, rendendo evidente che pianificare una sosta strategica può fare la differenza. L’indagine suggerisce che chi prevede una pausa pranzo o una visita in una località fuori dalla rete autostradale può approfittarne anche per rifornire l’auto a un costo inferiore.
Servito o self-service: la scelta che cambia il prezzo alla pompa
Oltre alla posizione del distributore, incide anche il tipo di servizio scelto. In diverse aree autostradali si registrano scostamenti rilevanti tra il prezzo del servito e quello del self-service, differenze che possono superare anche il 17%.
Un esempio viene dall’area di servizio Limenella Sud, dove la benzina al servito superava i 2 euro al litro, mentre la stessa quantità, acquistata al self-service, costava 1,74 euro. La differenza, in un pieno da 50 litri, arriva a 18 euro.
Il fai da te, se disponibile, resta dunque la scelta più vantaggiosa. Il dato emerso è chiaro: anche senza uscire dall’autostrada, preferire il self rispetto al servito consente un risparmio concreto, soprattutto nei tragitti lunghi.
Confrontare i prezzi, osservare le differenze e pianificare le soste consapevolmente rappresentano una forma di attenzione al portafoglio che può incidere già nei primi chilometri percorsi. L’inchiesta di Altroconsumo, pubblicata a luglio 2025, offre uno spunto pratico per chi si appresta a partire: i prezzi cambiano, anche in pochi chilometri, e conoscere queste differenze può evitare di pagare molto più del dovuto.