
Estate 2025, tutte le cifre (choc) per soggiorni e voli: addio agli sconti - ecoblog.it
Estate 2025, sempre più italiani rinunciano alle vacanze di agosto: prezzi record e stipendi bassi trasformano le ferie in un lusso per pochi.
Quest’anno, per molti, la parola “ferie” è rimasta solo sul calendario. Con gli stipendi fermi e i prezzi in continuo rialzo, programmare anche pochi giorni fuori casa è diventato un lusso. Una tendenza che racconta un’Italia sempre più divisa tra chi può permettersi viaggi da sogno e chi deve rinunciare anche a un semplice weekend.
Storie di rinunce e vacanze mancate
Francesca, 31 anni, lavora in un call center e percepisce 800 euro al mese. “Dove pensate che vada? – racconta –. Tra bollette e spesa, i soldi finiscono subito. Per fortuna vivo in una casa di famiglia, altrimenti non so come farei. Ho fatto due conti: partire a Ferragosto mi costerebbe metà stipendio. E allora niente. Preferisco non guardare neppure i social, perché vedere chi si gode viaggi e tramonti dall’altra parte del mondo è frustrante. La classe media non esiste più, e presto rischiamo di trascinare giù l’intero Paese”.

Elisabetta, 29 anni, commessa, vive una situazione simile: “Non arrivo ai 900 euro mensili perché il mio contratto è part-time. Quest’anno solo tre giorni di campeggio, con macchina piena di tende e fornellino. Ci siamo concessi una pizza: 40 euro. Tra benzina, piazzola e spesa al market abbiamo speso quasi come in un albergo. È stato bello, certo, ma tornare dopo tre giorni lascia l’amaro in bocca”. Anche Norma conferma la difficoltà. “Un appartamento al mare ad agosto costa quanto il mio stipendio, 1400 euro. Preferisco guidare venti minuti e tornare a casa la sera. Porto il pranzo al sacco, al massimo compro un gelato. Ma 3 euro per un cono confezionato sono un furto. Conosco tante persone che fanno come me, ci si arrangia. E qualcuno pensa perfino di lasciare questo Paese”.
Tra ferie improvvisate e rinvii fuori stagione
Daniel e la sua compagna hanno passato ore a cercare online senza trovare nulla di accessibile. “Prezzi folli, non c’è alternativa. Restiamo a casa a Ferragosto, magari qualche gita nei borghi vicini. Ma è amaro: da bambino stavo al mare un mese intero con i nonni, oggi un weekend sembra già un lusso”.
C’è chi sceglie strade diverse, come Angelo, 61 anni, che ha imparato ad apprezzare un Ferragosto silenzioso. “Per me restare a casa è quasi un piacere. Evito il traffico e la folla, a ottobre parto con calma, con prezzi più bassi e spiagge vuote. Quest’anno però ho notato più persone in città: segno che in tanti hanno rinunciato. Non tutti possono rimandare le ferie, ma chi può sa che conviene”.
Tra chi resta, chi si accontenta e chi sposta le vacanze, l’Italia del 2025 racconta una realtà in cui il diritto alle ferie non è più universale. E in cui la tradizione di agosto, per generazioni simbolo di riposo e mare, diventa per molti solo un ricordo.