
Acqua fredda o a temperatura ambiente: quale è meglio bere in estate? - ecoblog.it
In estate è consigliabile bere acqua fredda o a temperatura ambiente? Quali sono i rischi che si corrono e come salvaguardare la salute?
Con l’arrivo dell’estate e delle temperature elevate, la scelta tra bere acqua ghiacciata o a temperatura ambiente diventa un tema ricorrente, soprattutto per evitare disturbi e rischi legati agli sbalzi termici. Mal di pancia, nausea e sudore freddo dopo una bibita fredda o un tuffo in acqua gelata non sono solo dicerie da “mamme apprensive”, ma manifestazioni reali di un fenomeno noto come congestione intestinale da sbalzo termico. Per comprendere meglio cosa succede nel nostro organismo e come prevenire questi disturbi, abbiamo raccolto le indicazioni della gastroenterologa Martina Budel, dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine.
Congestione intestinale: un disturbo reale legato agli sbalzi termici
La congestione intestinale è una condizione transitoria e funzionale che si manifesta quando il corpo subisce una brusca variazione di temperatura durante la digestione. In questa fase, una quota significativa del flusso sanguigno è destinata all’apparato digerente per supportare i processi metabolici. Un improvviso sbalzo termico, come il consumo di bevande ghiacciate o un tuffo in acqua fredda subito dopo un pasto, può alterare questo equilibrio. La conseguenza è una reazione vasocostrittrice riflessa che riduce il flusso sanguigno viscerale e rallenta la motilità intestinale, provocando distensione, crampi addominali, nausea e sudorazione fredda.

La Dottoressa Budel spiega che questo fenomeno, sebbene spesso sottovalutato, può provocare sintomi anche gravi, soprattutto in soggetti fragili quali bambini, anziani e persone con patologie croniche. In casi estremi, lo shock termico può attivare il nervo vago, causando bradicardia, calo della pressione arteriosa e sincope, con rischi elevati di svenimento e annegamento se la congestione si verifica in acqua.
Bere acqua fredda è una pratica diffusa, soprattutto durante le giornate afose, ma è importante conoscerne i possibili effetti negativi. L’assunzione di bevande ghiacciate durante o subito dopo i pasti può provocare vasocostrizione riflessa e riduzione del flusso sanguigno splancnico, rallentando lo svuotamento gastrico e il transito intestinale. Questo determina un peggioramento del disagio addominale e aumenta il rischio di congestione.
Secondo gli esperti, è preferibile assumere acqua a temperatura ambiente, evitando di ingurgitare grandi quantità di liquidi velocemente e cercando di bere lontano dai pasti per non interferire con il processo digestivo. Inoltre, l’acqua fredda può accentuare problemi come dolore dentale, emicranie e sintomi influenzali, poiché può aumentare la densità del muco nasale e affaticare il cuore impegnato a ristabilire la temperatura corporea interna.
Come riconoscere e prevenire la congestione intestinale in estate
I sintomi tipici della congestione intestinale si manifestano solitamente entro 30-60 minuti dopo un pasto abbondante seguito da un’esposizione improvvisa al freddo e comprendono dolore addominale a crampi, nausea, vomito incoercibile, pallore, sudorazione fredda, bradicardia e svenimento.
Per prevenire questo disturbo durante l’estate, la Dottoressa Budel consiglia di evitare immersioni improvvise in acqua fredda dopo i pasti, preferendo un ingresso graduale in acqua bagnando prima le estremità. È inoltre importante non consumare cibi o bevande troppo fredde dopo una lunga esposizione al sole o dopo uno sforzo fisico intenso. Meglio mantenere una buona idratazione con liquidi a temperatura ambiente e scegliere pasti piccoli e frequenti, evitando abbuffate che aumentano il carico digestivo e il rischio di congestione.
In caso di comparsa di sintomi riconducibili alla congestione intestinale, il comportamento corretto è fermarsi, riposare in posizione supina e respirare lentamente per favorire il ritorno venoso. Va evitata l’esposizione a temperature estreme e si dovrebbe attendere la risoluzione spontanea dei disturbi. Nei soggetti anziani o con patologie cardiache, o in presenza di sintomi gravi come dolore intenso o perdita di coscienza, è fondamentale rivolgersi tempestivamente a un medico.