
Tutto pronto per i rinnovi dell’Assegno di Inclusione - ecoblog.it
Il Ministero del Lavoro ha definito le istruzioni per il rinnovo dell’Assegno di Inclusione: nuovi obblighi, scadenze precise e controlli più rigidi.
Chi ha percepito l’Assegno di inclusione (ADI) fino a giugno 2025 può presentare una nuova domanda a partire dal 1° luglio, ma con alcune novità operative che cambiano la procedura. La nota n. 10558 dell’8 agosto 2025, emanata dal Ministero del Lavoro, ha fissato i passaggi da seguire per i nuclei che hanno esaurito le 18 mensilità previste. L’INPS ha già aggiornato i sistemi telematici e i CAF si stanno adeguando per fornire assistenza ai cittadini.
La misura prevede la possibilità di ottenere altri 12 mesi di sussidio, a condizione che siano rispettati i requisiti stabiliti dalla normativa. La sospensione di un mese tra la vecchia e la nuova erogazione resta confermata, perciò i pagamenti riprenderanno da agosto. Il rinnovo non è automatico, ma richiede una nuova procedura digitale e il rispetto di obblighi specifici, come la sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (PAD) e l’incontro con i servizi sociali.
Domanda di rinnovo e Patto di attivazione digitale
Per rinnovare l’Assegno di inclusione serve una nuova domanda sul portale INPS, da compilare online in autonomia oppure tramite CAF e Patronati. Chi aveva già completato le 18 mensilità vedrà la propria pratica nello stato “terminata”, e potrà inserire una nuova richiesta. In caso di accettazione e con il PAD sottoscritto, il beneficio decorre dal mese di agosto, con eventuali arretrati. Il PAD, già noto ai nuclei familiari che hanno avuto accesso al sussidio, resta valido per le famiglie senza variazioni anagrafiche, salvo nascite o decessi. In questi casi non è necessario firmarne uno nuovo, e la decorrenza coinciderà con la data della domanda. Diverso il discorso per i nuclei variati: in presenza di cambiamenti, è obbligatoria una nuova iscrizione al SIISL e la sottoscrizione di un nuovo Patto. Solo in quel caso l’assegno parte dal mese successivo alla firma.

Un aspetto pratico riguarda i contatti: chi ha cambiato indirizzo email o numero di telefono deve aggiornarli sia nella domanda sia sulla piattaforma SIISL, pena la perdita delle comunicazioni ufficiali. Questo dettaglio tecnico si è rivelato già fonte di ritardi per alcune famiglie che avevano trascurato l’aggiornamento. Le date di pagamento per i nuovi beneficiari sono state fissate a metà mese: 14 agosto, 15 settembre, 15 ottobre, 15 novembre e 15 dicembre 2025. In questi casi il primo importo sarà accreditato sulla carta di inclusione ritirabile in posta. Chi è già titolare riceverà, invece, il pagamento a fine mese: 27 agosto, 27 settembre, 27 ottobre, 27 novembre e 20 dicembre 2025.
Obblighi con i servizi sociali e certificazioni di svantaggio
La nuova fase dell’ADI rafforza il ruolo dei servizi sociali. Una volta accettata la domanda, il nucleo familiare ha 120 giorni per incontrare gli operatori, anche se in precedenza era stato esonerato. L’obbligo riguarda tutti, tranne i nuclei composti esclusivamente da persone esonerate per gravi motivi di salute o disabilità, per i quali sono previste modalità alternative come videochiamate o visite domiciliari. Chi presenta domanda a luglio deve incontrare i servizi sociali entro novembre 2025. In caso contrario, l’INPS sospenderà il pagamento a partire da dicembre. La sospensione può essere annullata solo se l’incontro avviene entro il 20 del mese successivo a quello della sospensione. Un esempio: se i 120 giorni scadono il 9 novembre e non risulta alcun incontro, la mensilità di dicembre sarà sospesa. Se però l’incontro viene certificato entro il 20 dicembre, l’assegno sarà riattivato dal mese seguente.
Un altro punto riguarda le certificazioni di svantaggio. Chi aveva già dichiarato una condizione di questo tipo deve ripresentare i dati nella nuova domanda, a patto che la certificazione sia ancora valida. In caso di documenti scaduti, è necessaria una nuova attestazione. Anche le certificazioni prive di scadenza devono essere verificate: non bastano più dichiarazioni indefinite, ma serve un controllo formale. Se la certificazione non viene rinnovata almeno due mesi prima della scadenza, il rischio è la decadenza dal beneficio. L’INPS ha introdotto il modello ADI-Com per comunicare proroghe o aggiornamenti delle certificazioni. È uno strumento utile per evitare interruzioni, ma richiede puntualità. Nel 2024 si sono registrati numerosi casi di decadenza per mancato rinnovo, e per questo le nuove linee guida insistono sull’obbligo di aggiornamento tempestivo.
La fase di rinnovo dell’Assegno di inclusione mostra chiaramente la volontà del Governo di coniugare sostegno economico e percorsi di inclusione sociale. Le nuove regole rafforzano i controlli, riducono le aree di incertezza e introducono scadenze precise, con il rischio concreto di sospensione per chi non rispetta i termini. In questo quadro, l’attenzione dei nuclei beneficiari sarà decisiva per mantenere l’accesso a un sussidio che, ancora oggi, rappresenta un supporto fondamentale per migliaia di famiglie.