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Cronaca ambientale

In carcere per 2 mesi Cristian D’Alessandro attivista di Greenpeace: è accusato di pirateria

Cristian D’Alessandro l’attivista italiano di Greenpeace è sotto custodia cautelare per 2 mesi in attesa che la corte russa di Murmansk termini le indagini

27 settembre 2013. Con Cristian D’Alessandro sono sotto custodia cautelare anche altri 28 membri della Sunrise Arctic la nave usata per raggiungere la piattaforma della Gazprom nel mare Artico. Le condanne comminate agli altri attivisti variano dai 3 gironi ai 2 mesi. Lasciano perplesse le scelte di attribuire i 2 mesi di detenzione al fotografo che seguiva la spedizione pacifica. Dei 30 in 22 sono in custodia cautelare per due mesi in attesa di una indagine sulle accuse di pirateria, mentre otto sono stati trattenuti per tre giorni in attesa di una nuova udienza.

Dei 30, 22 sono stati in custodia cautelare per due mesi in attesa di un’indagine su accuse di pirateria, mentre otto sono stati trattenuti per tre giorni in attesa di una nuova udienza. Greenpeace insiste sul fatto che le accuse di pirateria sono ingiustificate e che le autorità russe a bordo della Arctic Sunrise sono alite illegalmente essendo la nave in acque internazionali. Diversi esperti legali internazionali hanno sostenuto questa tesi.

Kumi Naidoo, direttore esecutivo di Greenpeace Interntional ha detto:

Questi arresti sono come l’industria petrolifera russa stessa, una reliquia di un’epoca precedente. I nostri attivisti pacifici sono in prigione a causa della sconsiderata attività di Gazprom. L’Artico si sta sciogliendo sotto i nostri occhi e questi attivisti sono coraggiosi e mal sopportati da coloro che sfruttano questa crisi in atto per perforare alla ricerca di petrolio. Le loro azioni sono giustificate dal miserabile fallimento dei governi di tutto il mondo per proteggere i loro popolo dalla minaccia del cambiamento climatico. Non ci faremo intimidire, faremo appello queste detenzioni e insieme le faremo prevalere.

Tra i detenuti appartenenti a 18 nazionalità anche il capitano Pete Willcox attivista da 21 anni e comandante anche della Rainbow Warrior che fu bombardata dagli agenti del governo francese in Nuova Zelanda nel 1985. Oltre 500.000 persone hanno scritto alle ambasciate russe di tutto il mondo da quando la nave è stata sequestrata una settimana fa, e Greenpeace sta organizzando proteste di solidarietà da domani nelle città di tutto il mondo.

Questa la lista dei fermi:
Jonathon Beauchamp macchinista dalla Nuova Zelanda 2 mesi; Francesco Pisanu dell’equipaggio Francia, 2 mesi; Tomasz Dziemianczuk attivista polacco 2 mesi; David John Haussmann dalla Nuova Zelanda equipaggio 2 mesi; Poul Douglas Ruzycki equipaggio e canadese 2 mesi; Dima Litvinov dalla Svezia e portavoce internazionale per Greenprace 3 giorni; Capitano Pete Willcox Stati Uniti 2 mesi; Gizhem Akhan assistente chef dalla Turchia 2 mesi; Ana Paula Alminhana Maciel dal Brasile e membro dell’equipaggio, 3 giorni; Sini Saarela attivista finlandese 3 giorni; Canadian Bosun e Alexandre Poul 2 mesi; Frank Heweston attivista UK 3 giorni; Anne Mie Roer Jensen attivista danese, 2 mesi; Mannes Ubels capo ingegnere tedesco 3 giorni; Marco Weber attivista svizzero che ha tentato la scalata della piattaforma 2 mesi; al cuoco ucraino 3 giorni; Faiza Oulahsen portavoce olandese 3 giorni; attivista russo 2 mesi.

Il fotografo di Greenpeace Denis Sinyakov è stato condannato a due mesi di custodia cautelare con l’accusa di pirateria ai danni della piattaforma Gazprom. A decidere per la condanna dell’attivista d Grenpeace è stato il tribunale della città di Murmansk, dove quest’oggi si è svolto il processo per l’operazione avvenuta una settimana fa nelle acque dell’Artico.

La corte ha sottolineato come Sinyakov non sia residente a Murmansk e come viaggi spesso all’estero.

Anche Roman Dolgov, un altro attivista imputato, ha respinto con forza le accuse:

Credo che la carica sia stata illegittima e assolutamente ingiusta. Da parte nostra non c’è stato alcun atto di pirateria.

Attualmente nell’aula di tribunale vi sono 30 membri dell’equipaggio Arctic Sunrise in rappresentanza di 19 Paesi. Quattro di loro sono russi. Per tutti il verdetto dovrebbe essere emesso entro oggi. Fra di loro c’è anche un italiano: Cristian d’Alessandro.

Attivisti di Greenpeace dai giudici, per i tedeschi l’azione è stata legittima

Restano in regime di custodia cautelare e devono rispondere dell’accusa di pirateria i 30 attivisti di Greenpeace arrestati dalla Guardia Costiera in acque internazionali, dopo l’assalto dimostrativo alla piattaforma di Gazprom nel mare Artico. Il caso è ovviamente internazionale e sopratutto allarmante poiché l’accusa di pirateria è stata mossa verso un gruppo di attivisti non violenti che fa delle azioni dimostrative il fondamento del suo attivismo ambientale.

In questo momento come testimoniano i tweet gli attivisti di Greenpeace sono ascoltati da 6 giudici della Corte di Murmansk in 6 aule diverse.

Perciò le parole pronunciate da Putin al Terzo forum internazionale “The Arctic – Territory of Dialogue” tenuto a Salekhard in Russia fanno decadere di fatto l’accusa di pirateria:

Non sono ovviamente pirati.

A pronunciarsi invece nettamente a favore degli attivisti e della loro azione pacifica è il ministro degli esteri tedesco Frans Timmermans che spiega che l’azione di Greenpeace è stata del tutto legale. Il perché intervenga il ministro tedesco è chiaro: l’Arctic Sunrise, la nave con cui si è portato a termine l’assalto pacifico, batte bandiera tedesca.

Le pressioni degli attivisti di Greenpeace stanno portando a azioni di pressione sulle ambasciate russe e sugli alti apparati burocratici sia per far decadere l’accusa di pirateria, che è consistita nell’appendere uno striscione, sia chiaro, stanno portando a una mobilitazione internazionae a colpi di petizioni e mail inviate da cittadini infuriati.

Entra nel dibattito anche il Capitano Paul Watson, fondatore di Greenpeace e di Sea Shepherd che scrive:

Non hai bisogno di una benda sull’occhio o una gamba di legno di essere un pirata in questi giorni, hai semplicemente bisogno di prenderti cura della Terra e del futuro dei nostri figli. Per la prima volta in decenni, posso sinceramente dire che sono orgoglioso di essere un co-fondatore di Greenpeace. La loro campagna nelle acque artiche russe è coraggiosa , ed è riuscita a focalizzare l’attenzione internazionale sul petrolio e trivellazioni di gas in un ambiente artico fragile. Strategicamente si tratta di una brillante campagna, con 16 nazionalità rappresentate dal loro equipaggio con il risultato di 16 differenti questioni diplomatiche da affrontare

Foto | Gp Sunrise su Twitter, Cristiana De Lia responsabile mare per Greenpeace su twitter

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