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Biciclette rubate: in Italia 320mila furti l’anno

A Milano il primo Convegno nazionale sul furto di biciclette. Ecco i numeri di un fenomeno che costa alla collettività 150 milioni di euro l’anno

Qualche mese fa vi avevamo annunciato che in occasione del primo Convegno Nazionale sul furto di biciclette che si svolgerà domani, giovedì 21 novembre, la Fiab, Federazione Italiana Amici della Bicicletta, avrebbe condotto un’indagine sui furti di biciclette nel nostro Paese.

Ora i dati ci sono e ci dicono che ogni anno, in Italia, vengono rubate 320mila biciclette sui 4 milioni di modelli circolanti sulle nostre strade. Per i ciclisti italiani la paura di venire derubati è seconda solamente al timore di essere investiti.

Secondo le stime di Fiab e Confidustria Ancma, i furti di biciclette generano ogni anno un danno pari a 150 milioni di euro che si ripercuote: 1) sull’industria della bicicletta e sul suo indotto (mancati introiti), 2) sul fisco con le transazioni in nero che sfuggono a qualsiasi controllo d’imposta.

Ma ci sono conseguenze anche sulla sicurezza perché chi ha subito un furto è maggiormente incline ad acquistare una bici dal prezzo e dalla qualità inferiori, magari proveniente dal mercato extra-europeo, che può aumentare i rischi per la sicurezza. Oppure capita di rivolgersi al mercato delle biciclette di seconda mano, alimentando così lo stesso sistema che ci ha provato del nostro mezzo.

Il fenomeno è dato in crescita e, secondo i dati riferiti al 2012, sappiamo che solamente il 40% dei furti viene denunciato. Nelle quattromila interviste è emerso come Bologna sia una delle città più colpite dal fenomeno anche se le denunce sono solamente il 27% dei furti complessivi. A Milano la percentuale delle denunce per furto è appena del 21%, mentre in località con una consolidata tradizione ciclistica e un sistema di identificazione delle bici, l’indagine mostra un atteggiamento più responsabile dei cittadini: a Padova le denunce sono il 69% a Reggio Emilia addirittura l’89% dei casi di furto.

Ma la Fiab punta anche alla prevenzione con un sistema di punzonatura pubblico con il quale il codice fiscale del proprietario venga apposto sul telaio rendendo immediata l’identificazione. Questo sistema potrebbe incentivare le denunce che diventano efficaci solo se vi è un sistema in grado di recepirle: il ciclista denuncia il furto quando sa che ci sono effettive possibilità di riconoscere la sua bici una volta ritrovata.

Aver scelto già da mesi di occuparci del fenomeno del furto delle biciclette ed esserci attivati per lo sviluppo di un articolato piano di contrasto al furto mettendo a confronto i molti attori coinvolti nel nostro Paese, rappresenta un primo, concreto passo per seguire e sostenere lo sviluppo del movimento ciclistico di cui la nostra federazione, con i suoi 25 anni di attività e gli oltre 20.000 soci, è l’interlocutore di riferimento. Il convegno”Ladri di Biciclette” è il punto di arrivo di un lavoro svolto fino ad oggi ma, soprattutto, il punto di partenza per un importante momento di confronto con le istituzioni, nell’obiettivo di promuovere una strategia nazionale di contrasto al furto di biciclette,

conclude Giulietta Pagliaccio, presidente FIAB-onlus. Il convegno di giovedì 21 novembre è in programma all’Acquario Civico di Milano.

Via | Comunicato stampa

Foto © Getty Images

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