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Animali

A Napoli analisi del DNA sulle cacche dei cani contro l’imbrattamento di suolo pubblico

A Napoli parte in via sperimentale un sistema di controllo delle deiezioni canine con analisi del DNA sulle cacche dei cani per combattere l’imbrattamento del suolo pubblico

A Napoli si è aperta una vera e propria caccia alle cacche di cane. Per ora solo in un quartiere, al Vomero-Arenella e in via sperimentale si userà il DNA ottenuto da test ematici al cane per risalire dalle cacche alle identità dei cani e fino al proprietario dell’animale che davanti a un simile riscontro non potrà contestare. Il reato è omissione di raccolta delle deiezioni. La notizia viene diffusa proprio dal vicesindaco Tommaso Sodano dal suo blog.

L’ordinanza Sindacale n° 1705 dispone che i proprietari di cani che risiedono o dimorano nel quartiere Vomero-Arenella debbano sottoporre gratuitamente i loro animali al prelievo di sangue per mappare il DNA e per cui però saranno anche rilasciati gratuitamente altri test. Per chi non fa effettuare le analisi al cane sono previste multe dai 25 euro a 154 euro e saranno fatte verifiche in merito. La fase sperimentale è stata preceduta da una ordinanza sindacale che riguarda la V municipalità Vomero-Arenella e i controlli saranno gestiti da Polizia Municipale che avrà un nucleo speciale, Servizi Veterinari della ASL NA 1 Centro, Centro di Riferimento Regionale per l’Igiene Urbana Veterinanria (C.R.I.U.V.) e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno per il progetto: Prevenzione della fecalizzazione sul territorio metropolitano.

Sottolinea il vice sindaco Sodano che ormai l’imbrattamento del suolo pubblico con le cacche canine ha raggiunti livelli di intolleranza non solo per il decoro urbano ma proprio per la salute pubblica e di altri animali. La scelta è ricaduta sulla V Municipalità dopo che un indagine condotta da Asl 1 e Università Federico II di Napoli ha evidenziato l’elevato livello di imbrattamento del suolo pubblico.

Con il DNA dei cani sarà costruita una banca dati e servirà per comparare il DNA rilevato dagli escrementi risalendo così all’identificazione del proprietario.

Sodano ricorda che oltre all’analisi del DNA i cani vanno iscritti all’Anagrafe Canina Regionale e che i proprietari devono munirsi di dispositivo di raccolta delle deiezioni e far effettuare al cane il test per gli anticorpi Leishmania.

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