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Animali

L’Orso MV25 sbrana 4 asini in Valtellina: ovvio, non è un cartone Disney

La guerra all’orso è partita sui media del mainstream che annunciano con grandi titoli che l’orso M25 ha sbranato 4 asini sugli alpeggi in provincia di Sondrio. Gli allevatori alzano la voce alla ricerca dei risarcimenti, tutti dimenticano che l’orso è un predatore e non il Teddy Bear dei cartoni animati

Dopo il caso dell’orsa Daniza colpevole di aver difeso i suoi due cuccioli dall’improvvisa presenza di un cercatore di funghi, ma presentata come aggressione, l’ultimo episodio che vede un plantigrade colpevole di seguire la sua natura è avvenuto ieri: l’orso M25 ha banchettato con 4 asini catturati sugli alpeggi a quota 2200 metri in Val di Togno, a Spriana in provincia di Sondrio.

Si sono scatenati gli allevatori che ne chiedono l’abbattimento e tutte quelle voci che vorrebbero chiudere il progetto di ripopolamento Ursus con i cacciatori in prima fila che altro non aspettano che avere l’autorizzazione per le loro doppiette a uccidere i plantigradi colpevoli. Gli allevatori chiedono l’abbattimento dell’orso, che ha fatto semplicemente il suo mestiere sbranando 4 prede prima di ritirarsi per il letargo autunnale, poiché:

Sugli alpeggi abbiamo ancora 200 fra mucche, cavalli, asini e pecore. E potrebbe trovarsi ancora in zona per assalire altre bestie.

Gli allevatori però omettono di dire che si sono presi un bel po’ di territorio per i loro allevamenti, senza attuare azioni di prevenzione, peraltro rimborsate e che quando subiscono questi danni sono prontamente risarciti, tanto che un asino può essere valutato anche 1400 euro.

M25 è un giovane maschio di due anni nel pieno delle sue forze e energie, controllato da radiocollare, si muove liberamente tra la Svizzera, Lombardia e Trentino. Scrive la Provincia autonoma di Trento a proposito del suo monitoraggio relativamente al mese di maggio 2014:

M25, maschio giovane, ha frequentato il territorio svizzero per circa tre settimane (soprattutto in Engadina) provocando qualche danno, sia su bestiame domestico che su apiari. Si è trattato però di episodi a carico di patrimoni situati lontano dai centri abitati e non protetti con opere di prevenzione anti-orso, tali da non generare la necessità di prevedere particolari attività di dissuasione da parte delle autorità elvetiche.

In merito ai danni provocati in Svizzera dall’orso M25, il WWF aveva lanciato lo scorso giugno una petizione che ha raccolto oltre 22 mila firme per chiedere che M25 sia lasciato libero di fare l’orso in Natura anche se può provocare alcuni danni. Da ribadire che i danni sono causati dalla mancata prevenzione degli umani quali recinti elettrificati per la protezione delle arnie; contenitori dei rifiuti protetti; protezione delle greggi e sopratutto tanta informazione su come affrontare la convivenza, seppur a distanza, con un orso.

Le uccisioni degli orsi sono inutili come ricorda il WWF:

Dal 2006, già nove orsi si sono avventurati sul territorio elvetico. Ad oggi, la Svizzera si è resa responsabile di due abbattimenti, quelli di JJ3 ed M13, nonostante questi animali siano posti sotto forte tutela a livello internazionale. Non vi sono alternative: prima o poi, le regioni alpine dovranno prepararsi al reinsediamento naturale dei grandi predatori.

Scrive Gianluca Felicetti presidente della LAV:

Gli orsi dunque vanno bene solo in tv, nei cartoni animati, nei manifesti turistici, come pelouche. Un pò come i lupi in Maremma: viva l’immagine di natura incontaminata solo fino a che è sulle foto pubblicitarie e sui social network. Guai però se i predatori, concorrenti di una categoria umana con prolungamento metallico, fanno i predatori. Chi se ne importa se il territorio è stato reso in maniera innaturale un continuo e inventato pascolo, peraltro condotto con cani da pastore non sterilizzati che sono la prima causa di randagismo, inselvatichimento e incrocio con gli stessi lupi. Al primo conflitto, complice fino a ieri un’Amministrazione pubblica non pronta ad accertare effettivi danni e a rifonderli come previsto dalle normative, si tollera il via alla mattanza di quattrozampe. Certo, illegale. Come quella, ugualmente assassina, di fatto, della reclusione a vita degli orsi in Trentino. Al film disneyano sceneggiato con animali-comparse da Province ed Amministrazioni centrali, quello che calpesta il diritto di un animale selvatico di essere, appunto, selvatico, si deve mettere la parola “fine”

La guerra agli orsi è tutta una questione prima economica e poi politica: ficchiamocelo bene in testa.

Via | Valtellina News
Foto | WWF Ch

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