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Processo Ilva, la decisione del gup: 47 a giudizio (anche Vendola), 2 condanne

Tutto sul processo che inizierà il 20 ottobre 2015 con 47 rinviati a giudizio, tra cui Nichi Vendola

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23 luglio 2015, ore 14:15 – E’ arrivata la decisione del gup Vilma Gilli: accolte tutte le 47 richieste di rinvio a giudizio presentate dalla procura della Repubblica, tra queste anche quella riguardante Nichi Vendola. Per ciò che riguarda i cinque riti abbreviati, sono due le condanne.

Il processo inizierà il 20 ottobre alla tribunale di Taranto.

I due condannati sono don Marco Gerardo, ex segretario dell’ex arcivescovo di Taranto Benigno Luigi Papa (10 mesi di reclusione per favoreggiamento personale) e l’ex consulente della Procura ionica Roberto Primerano (tre anni e quattro mesi per falso ideologico).

Le prime dichiarazioni di Nichi Vendola: “L’unica mia colpa è di aver cercato di costruire un doveroso equilibrio tra diritto alla salute e diritto al lavoro: ma non credo che questo sia un reato. Mi aspettavo che l’inconsistenza del teorema accusatorio producesse il mio proscioglimento già a conclusione dell’udienza preliminare. Per chi come me crede nei valori della giustizia e della legalità oggi è un giorno di delusione e di amarezza. Ma vado a processo con la coscienza pulita“.

Processo Ilva, attesa per la decisione del Gup

Aggiornamento ore 22:05 – L’udienza preliminare del processo Ambiente Svenduto è durata quasi dieci ore e il gup Vilma Gilli ha deciso di rinviare la decisione a giovedì prossimo 23 luglio. Oggi hanno parlato i difensori e per Nichi Vendola è stato chiesto il non luogo a procedere per insussistenza del fatto e per inutilizzabilità delle dichiarazioni rese a “sommarie informazioni testimoniali” perché fornite senza le garanzie della presenza del legale di fiducia.

Intanto oggi la Procura di Taranto ha intimato lo spegnimento immediato dell’altiforno 2 all’Ilva. Barbara Valenzano, custode giudiziario dell’impianto, ha scritto all’azienda ordinando l’attuazione del decreto di sequestro preventivo senza facoltà d’uso emesso dai pm dopo l’incidente mortale avvenuto a giugno, Valenzana ha anche chiesto di essere informata entro il 24 luglio sull’attuazione del cronoprogramma sullo spegnimento. Gli avvocati dell’Ilva hanno chiesto chiarimenti.

Processo Ilva: l’udienza preliminare

Lunedì 20 luglio 2015 – Grande attesa oggi a Taranto per la pronuncia del giudice per l’udienza preliminare Wilma Gilli che si esprimerà su 47 richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla procura rispettivamente contro 44 persone e tre società nell’ambito dell’inchiesta “Ambiente Svenduto” sul disastro ambientale provocato dall’Ilva, che si sarebbe resa protagonista di una lunga serie di reati.

[related layout=”right” permalink=”https://ecoblog.lndo.site/post/141594/ilva-inquinamento-dieci-volte-superiore-al-2010″][/related]Tra i 52 imputati in totale, cinque hanno già scelto di patteggiare e saranno giudicati con rito abbreviato. Inizialmente gli imputati erano 53, ma nel frattempo Emilio Riva, patron dell’Ilva, è morto. Tra coloro che oggi sono in attesa di sapere se saranno rinviati a giudizio ci sono anche l’ex assessore all’Ambiente della Regione Puglia Lorenzo Nicastro, che faceva parte dell’ultima giunta di Nichi Vendola, lo stesso ex governatore, l’ex consigliere regionale Nicola Fratoianni che oggi è deputato di Sel, l’ex Presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido, l’ex sindaco di Taranto Ezio Stefàno, il direttore generale dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato, il consigliere regionale della Puglia, Donato Pentassuglia. Ci sono ovviamente anche i proprietari dell’Ilva, Nicola e Fabio Riva, figli del deceduto Emilio, che insieme con l’ex direttore dello stabilimento Luigi Capogrosso e altri dirigenti dell’ulva sono accorsati di associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale. Per Vendola, invece, il capo di imputazione è di concussione aggravata in concorso con Fabio Riva, mentre Stefàno potrebbe essere chiaato a rispondere di omissione di atti d’ufficio.

Da quando è iniziata l’inchiesta Ambiente Svenduto sono stati condotti numerosi arresti, l’ultimo è quello di Fabio Riva, che si è consegnato all’autorità giudiziaria nei primi giorni di giugno 2014, di ritorno da Londra dopo che già nel 2012 era stato chiesto il suo arresto.

L’udienza preliminare è durata un anno a causa di due interruzioni: la prima, l’anno scorso, in attesa della decisione della Corte di Cassazione sulla città in cui far svolgere il processo (perché i Riva chiedevano una città diversa da Taranto, ma la loro richiesta non è stata approvata), poi a giugno di quest’anno in attesa che il ministero dello Sviluppo economico concordasse con la proposta di patteggiamento dell’Ilva, che da gennaio è in amministrazione straordinaria e quindi soggetta alla vigilanza del ministero.

Intanto sono circa 800 le partici civili ammesse al processo: ci sono famigliari dei lavoratori morti, associazioni ambientaliste, sindacati e istituzioni come il Comune e la Provincia di Taranto, la Regione Puglia, i ministeri della Salute e dell’Ambiente.

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