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Clima

Obama vara il Clean Power Plan: che cos’è e quali obiettivi ha

Barack Obama pronto a varare il provvedimento incentrato sulla riduzione dei gas serra e lo sviluppo delle rinnovabili

Dopo anni di promesse su energie rinnovabili e green economy, il presidente Usa, Barack Obama, sembra finalmente pronto a varare un provvedimento per la riduzione dei gas serra che sarà incentrato sulle centrali a carbone responsabili del 31% delle emissioni nocive degli States, ma anche sul potenziamento delle energie rinnovabili.

Agli Stati dell’unione verrà chiesto di ridurre le emissioni degli impianti a carbone. Dicono i quotidiani che sarà “l’azione più significativa che un presidente americano abbia mai preso per limitare i gas nocivi”, ma d’altronde nessuno dei suoi predecessori, né tantomeno il “petroliere” George W. Bush, aveva mai mosso un dito contro l’industria delle energie fossili.

Il Clean Power Plan prevede un aumento delle rinnovabili del 28% entro il 2030 (sei punti percentuali in più rispetto al 22%) e una riduzione delle emissioni di gas nocivi.

Inoltre l’inquinamento provocato dalle rinnovabili dovrà essere ridotto del 30% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005, con una maggiorazione del 9% rispetto a quanto previsto inizialmente. Gli stati che faranno i migliori progressi in termini di investimenti in energia solare ed eolica verranno premiati con incentivi.

Il risparmio per le famiglie americane, in termini di bollette dell’energia elettrica è stato quantificato in 85 dollari per famiglia all’anno, dopo il 2030.

Nei prossimi mesi Obama dovrà affrontare due importanti appuntamenti: a settembre l’incontro con Papa Francesco che con la sua enciclica Laudato Si’ ha rivolto un appello globale a prendersi cura della Terra, a dicembre il summit sui cambiamenti climatici di Parigi.

Nel video diffuso quest’oggi, Obama spiega che

le centrali sono la principale fonte di inquinamento che contribuisce ai cambiamenti climatici. Ma fino a ora, non ci sono stati limiti federali alla quantità di inquinamento che questi impianti possono rilasciare nell’aria. Pensateci.

Un buon punto di partenza, ma perché il Clean Power Plan possa avere chance di raggiungere i propri obiettivi sarebbe meglio che il nuovo presidente non fosse il rampollo di una famiglia di petrolieri o un liberista scatenato. Insomma Jeb Bush e Donald Trump non sono esattamente la migliore scelta se l’America vuole intraprendere un new deal energetico. Il Clean Power Plan, insomma, da una parte è un atto dovuto agli elettori, dall’altra un assist non indifferente per chi uscirà vincitore dalle primarie “dem”.

Via | Daily Mail

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