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Inquinamento

L’Aquila, amianto ancora da smaltire dopo il terremoto del 2009

Sabato 12 dicembre si farà il punto della situazione in un incontro a Montereale

L’individuazione e la rimozione dell’amianto è uno degli aspetti maggiormente trascurati della fase post-terremoto dell’Aquila. Sono passati oltre sei anni e mezzo dal sisma dell’aprile 2009 e centinaia di migliaia di metri cubi di amianto restano imprigionati nelle macerie del centro dell’Aquila e di decine di centri storici dei paesi colpiti dal sisma.

Per fare il punto della situazione su questo problema, l’Osservatorio Nazionale Amianto e il Comune di Montereale hanno chiamato a raccolta studiosi e rappresentanti istituzionali, dando appuntamento per sabato 12 dicembre alle ore 15 in via Porta Marana nella sede della Pro Loco del comune di Montereale, luogo in cui si svolgerà il convegno Amianto e terremoto. Progetto A(z)ZERO Amianto.

Una parte significativa dell’amianto è stata smaltita, ma ingenti quantità di asbesto, secondo l’Ona, continuano a essere esposte alle intemperie, con il rischio che le polveri si diffondano mettendo a rischio la salute degli aquilani.

Sono 6mila all’anno i decessi di italiani ammalatisi per l’esposizione all’amianto e, nell’incontro di sabato, verranno resi pubblici i dati relativi all’Abruzzo. All’incontro sarà presente, fra gli altri, Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, che farà il punto della situazione sull’attività dell’Ona in Abruzzo. Nel corso dell’incontro verrà annunciata l’apertura di uno sportello amianto regionale e di alcuni sportelli locali.

Bonifica dei siti e sorveglianza sanitaria sono, in Abruzzo come in tutta Italia, le due priorità dell’Ona, associazione che fornisce assistenza legale ai lavoratori esposti e alle vittime, affinché possano ottenere le prestazioni previdenziali (rendita INAIL e prepensionamento INPS) e il risarcimento di tutti i danni.

Via | Il Capoluogo d’Abruzzo

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