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Animali

I masai diventano guardiani dei leoni in Kenya e Tanzania: il progetto di Lions Guardian

Il progetto di Lions Guardian vuole incentivare la coesistenza degli uomini e dei leoni per tutelare le tradizioni dei masai e salvaguardare i felini.

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Lion Guardian è un’organizzazione che si occupa di elaborare progetti per la coesistenza degli esseri umani e dei leoni in Kenya e Tanzania, operando all’interno di diversi parchi nazionali di entrambi i paesi in particolare con le popolazioni masai, fieri guerrieri e allevatori transumanti degli altopiani.

L’idea alla base dell’attività di Lion Guardian è “convertire” le popolazioni masai da cacciatori a guardiani dei felini all’interno delle aree protette, così da poter loro conservare la propria cultura intatta e tutelare l’esistenza e la salvaguardia degli animali.

I progetti coprono un’area di circa 5.500 chilometri quadrati e sono attivi da quasi dieci anni nella riserva di Selenkay, nel sud del Kenya e nel cuore del territorio masai, dove Lion Guardian cerca di riconvertire questi cacciatori di leoni in custodi dei felini.

“Diventare custodi dei leoni è certo una parte importante ma tutto poi ricade sulla comunità masai, il centro di tutta l’iniziativa. I masai impiegano buona parte del tempo anche a cercare bestiame disperso o bambini che si sono smarriti nella boscaglia”

ha spiegato all’Afp la dottoressa Stephanie Dolrenry, co-fondatrice del progetto. A Selenkay ogni mattina un gruppo di masai parte per una battuta nella boscaglia con tutta l’esperienza ancestrale corredata, questa volta, anche da antenne e gps. Un’attività che rende 120 dollari al mese, quanto basta a mantenere la famiglia.

Diventare guardiani di leoni è, per i masai, una sorta di “riconversione”, necessaria se pensiamo il declino demografico di questi felini in tutto il continente africano, non particolarmente traumatica ed anzi conservativa delle caratteristiche di questa grande comunità: le tecniche di caccia si rivelano fondamentali anche in questo nuovo “ruolo”. Le parole di Leiyio, pastore masai intervistato nel video in testa a questo post, sono in tal senso piuttosto efficaci nello spiegare la logica del progetto di Lion Guardian:

“È molto difficile seguire le tracce di un leone. […] Sono molto astuti, esperti, sanno come passarvi sotto il naso senza farsi vedere. Ma anche come attaccare il bestiame quando il pastore si trova al centro del gregge. Come guerriero so che seguire i leoni è molto difficile, bisogna saper utilizzare tutti i propri sensi ed essere privi di ogni paura per riuscire a scovarli”

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