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Cronaca ambientale

NoMuos, Crocetta: “interessi terzi, basta violenze”. Finisce il patto con M5s?

Le accuse di Crocetta sulle presunte infiltrazioni mafiose nelle proteste contro il Muos a Niscemi (Cl) e le risposte a Cinque Stelle: “fa il gioco degli americani”

Gli elementi critici nella protesta NoMuos sono tantissimi: dai dubbi sulla reale pericolosità dell’impianto alle autorizzazioni, prima revocate poi nuovamente concesse, fino ai problemi di ordine pubblico e le presunte infiltrazioni mafiose; sono giorni roventi quelli che vive Niscemi, afflitta oltre che dal gran caldo da una protesta di uomini e donne spaventati dalla pericolosità dell’impianto di telecomunicazioni americano Muos, giorni che rischiano di far saltare la pax siciliana cercata ed ottenuta dal presidente Crocetta con i Cinque Stelle.

L’occupazione della base da parte di alcuni manifestanti, le tensioni con la polizia, l’appoggio incondizionato alla battaglia NoMuos dato dal Movimento 5 Stelle siciliano e le fragilità del governo regionale non vanno giù al governatore Rosario Crocetta, reo di aver prima ritirato e poi nuovamente concesso le autorizzazioni regionali necessarie alla realizzazione dell’impianto, che gli americani definiscono “sicuro”.

Crocetta aveva effettivamente revocato le autorizzazioni in attesa di più approfonditi studi per valutare l’impatto sulla salute pubblica delle radiazioni che emetterà l’impianto; la risposta è giunta dall’Istituto Superiore di Sanità, che ha spiegato come le radiazioni elettromagnetiche non supereranno i limiti di legge, cosa che non va giù al movimento NoMuos ma che ha “costretto” lo stesso Crocetta a tornare sui suoi passi.

Lo ha spiegato lo stesso Crocetta in un post su Facebook pubblicato ieri:

“Quando l’Istituto Superiore di Sanità ha dichiarato che il Muos non supera i limiti di emissione previsti dalla legge, il governo siciliano non ha avuto altra scelta che rispettare la legge, a meno di non commettere reati penali ed esporre regione a un risarcimento danni di 18 miliardi dollari. […] Qualche gruppo che mi attacca mente sapendo di mentire, perché sa che oggi, quella del Muos, e’ una vicenda nazionale e che le decisioni possono prenderle il governo nazionale e il Ministero della Difesa. Eppure tali gruppi non hanno presentato, fin ora, alcuna richiesta al Ministro della Difesa chiedendo di rivedere l’istallazione, come dire: demagoghi in piazza e reticenti in parlamento. […] I “duri e puri” rivolgano altrove la loro attenzione , facciano il proprio dovere e si distacchino da manifestazioni violente perché non e’ trasformando Niscemi in un’arena di violenze e scontri che si risolve la situazione, ma affrontando un dialettico e democratico confronto col governo nazionale. D’altra parte, alcuni sono gli stessi che anche in presenza di una revoca notificata dal governo regionale, che aveva ratificato la richiesta di 25 mila euro di danni al giorno nei miei confronti, continuavano a dire che non era vero che avevo revocato le autorizzazioni per il Muos.”

L’indice del governatore siciliano è puntato, anche se senza alcun riferimento esplicito, proprio agli alleati pentastellati, accusati di fare demagogia e cavalcare l’onda della protesta senza tuttavia battersi politicamente contro l’impianto; ma i sospetti del governatore non si fermano qui: Rosario Crocetta mette in guardia i Cinque Stelle su possibili infiltrazioni mafiose nelle proteste NoMuos.

Si sa: nel caos generalizzato la mafia fa gli affari migliori; ed è innegabile che in questo momento l’attenzione politica, istituzionale e mediatica, in Sicilia, sia riservata proprio all’impianto Muos di Niscemi. Le carenze di organico nelle forze dell’ordine, l’ingolfamento dei tribunali e delle procure, le priorità istituzionali di mantenere l’ordine pubblico e calmare i bollori della popolazione distolgono gli occhi dello Stato dai porti siciliani, dagli aeroporti, dagli appalti e dalle innumerevoli situazioni di crisi di cui la mafia è ghiotta. “La devastazione crea opportunità” diceva un broker di New York dopo l’11 settembre, una frase che è ancor più vera quando si ha a che fare con un cancro che nel caos trova terreno fertile, Cosa Nostra.

Crocetta, va detto per dovere di cronaca, non parla di infiltrazioni mafiose ma il riferimento è piuttosto chiaro:

“Sarebbe opportuno, specialmente quando si protesta, chiedersi sempre con chi si sta accanto.”

Una posizione, quella del governatore, che viene rispedita al mittente in toto da Giancarlo Cancellieri, pentastellato eletto all’Assemblea Regionale Siciliana nelle scorse elezioni regionali, ma anche da tutti i singoli elementi del movimento NoMuos, come ad esempio le Mamme NoMuos:

“Crocetta si inventa la presenza della mafia tra i ‘No Muos’ perche’ non sa come giustificare il suo voltafaccia con il provvedimento di revoca della revoca delle autorizzazioni agli americani. Piuttosto, c’è da dire che la mafia parte dai palazzi del potere e sta facendo gli interessi degli americani. I mafiosi oggi indossano la cravatta e non sono certo tra i manifestanti No Muos che sono gente semplice e generosa.”

Un’invenzione, quella di Crocetta, che in realtà nasconde qualcosa di ben più che plausibile (la storia professionale di Crocetta stesso da valore a questa tesi), ma che altrettanto non può essere utilizzata come tentativo di delegittimazione della protesta, che resta importante: se è vero che l’ISS ha tentato di placare gli animi, altrettanto vero è che la storica situazione “controllato=controllore”, tipicamente italiana, non può bastare a raccontare senza dubbi la storia dell’impianto innocuo.

Foto | Giancarlo Cancellieri

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