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Alimentazione

Zucchero: come le aziende ingannano i consumatori e spingono a consumarne di più

In occidente il consumo di zucchero è il doppio di quanto raccomandato, causa di molti problemi salutari, ma la pubblicità spinge a consumarne sempre di più, scondo uno studio della Union of Concerned Scientists.

Mangiamo troppo zucchero e questo fa molto male alla nostra salute: secondo la FAO in Italia si consumano 80 grammi al giorno di saccarosio, cioè il doppio di quanto è ritenuto necessario per l’organismo.

Le conseguenze per la salute sono evidenti, dal diabete di tipo 2 (3 milioni di diagnosticati in Italia e altrettanti a rischio) all’obesità (10% della popolazione italiana).

Ciononostante, i consumi non diminuiscono perchè sono costantemente incoraggiati dalle campagne pubblicitarie aggressive e talvolta fuorvianti dell’industria alimentare, come acutamente analizza un recente rapporto della Union of Concerned Scientist (UCS).

Uno dei meccanismi più diffusi è ingannare i consumatori mettendo sul mercato versioni più zuccherate di marchi noti e percepiti come salutari. Come si vede dall’immagine in fondo, nel caso dei cereali, la versione più zuccherina contiene da 2 a 10 volte più saccarosio di quella di riferimento, ma l’immagine di salubrità del prodotto non fa percepire questa differenza.

Analogamente, fare riferimento alla frutta, nel nome o nelle immagini, può dare a un prodotto un’immagine più salutare di quello che è in realtà.

La quantità di zucchero nelle bevande analcoliche è molto elevate (guarda il video!), pari a circa il 10-11%, ma non viene molto percepito quando vengono consumate gelate.  Due lattine di Cola equivalgono a una volta e mezzo il consumo giornaliero raccomandto di zucchero! Queste considerazioni valgono poco rispetto agli oltre 800 milioni di dollari spesi ogni anno da Pepsi e Coca per fare pubblicità ai propri prodotti negli USA.

Secondo la UCS, la pubblicità dello zucchero è particolarmente aggressiva verso i soggetti più vulnerabili e più deboli: questo non riguarda solo i bambini, ma anche i supermercati delle zone più povere della città, dove i buoni sconto riguardano maggiormente il cibo spazzatura ricco di zuccheri.

Se da un lato occorre una maggior regolamentazione della pubblicità dello zucchero, dall’altra non è difficile oggi accrescere la nostra consapevolezza: prima di agire di impulso mettendo i prodotti nel carrello, basta fermarsi un attimo a leggere gli ingredienti.

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