Categories: Inquinamento

Ilva aperta o chiusa? Il 14 aprile referendum a Taranto

Il Comitato Taranto Futura, balzato alle cronache per aver denunciato politici e gestori dell’Ilva di Taranto al Tribunale penale internazionale dell’Aja per la violazione degli articoli 5, 6 e 7 dello statuto della Corte penale internazionale, nell’ormai lontano 2007 propose al Comune di Taranto di indire un referendum in cui i cittadini potessero esprimersi sull’impianto siderurgico.

Dopo aver ricevuto il placet del Comitato dei garanti, il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno ha indetto il referendum sull’Ilva per il 14 aprile prossimo, una mossa che ha spiazzato molti nella cittadina pugliese.

Dalla presentazione del referendum consultivo cinque anni fa i ricorsi alla giustizia amministrativa avevano messo a rischio la possibilità della consultazione, procrastinandola comunque per parecchio tempo, fino ad oggi: i cittadini tarantini dovranno esprimersi, il 14 aprile, su questi due quesiti:

1) Volete voi cittadini di Taranto, al fine di tutelare la vostra salute nonchè la salute dei lavoratori contro l’inquinamento, proporre la chiusura dell’Ilva?

2) Volete voi cittadini di Taranto, al fine di tutelare la vostra salute e quella dei lavoratori, proporre la chiusura dell’area a caldo dell’Ilva, maggiore fonte di inquinamento, con conseguente smantellamento dei parchi minerali?

C’è da dire che di referendum così chiari, in Italia, se ne sono visti ben pochi (ultimo ma non ultimo quel SI sul quesito sul nucleare, nella consultazione dello scorso anno): il Comitato Taranto Futura aveva in origine presentato tre quesiti su Ilva, il terzo relativo ad una richiesta di risarcimento danni al colosso siderurgico, ma non è stato ammesso

in quanto il Comune di Taranto ha già promosso l’azione di risarcimento nei confronti dei responsabili dello stabilimento per inquinamento ambientale

spiegano al Comune.

Il Comitato dei garanti ha bocciato le proposte di referendum su Eni, Cementir e sul nuovo ospedale San Cataldo.

Il momento a Taranto è drammatico, con gli operai sul piede di guerra (ieri la Fim Cisl ha proclamato sciopero ad oltranza) mentre Fiom Cgil e Uilm attenderanno un incontro chiarificatore il 22 gennaio con il Presidente Ilva Bruno Ferrante.

Non è stata una buona settimana per Taranto questa: tra i respingimenti del Tribunale, i rischi per la salute, gli scioperi e il destino sempre più oscuro, la cittadina pugliese ormai non sa più dove sbattere la testa.

Via | Agi

A.S.

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