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San Rifiuto Conferito, la mistica napoletanità anti-degrado

Da quando c’è lui il quartiere di Napoli San Giovanni a Teduccio è un po’ piu pulito: parliamo di San Rifiuto Conferito, l’immagine di un santo dipinta da un artista partenopeo su di un cancello metallico del centro di Napoli che, fino a quando il santo non c’era, è stato per anni una discarica abusiva urbana; oggi la situazione è migliorata.

Complice l’emergenza rifiuti, l’incuria, l’esasperazione della cittadinanza e la scarsa raccolta che Asia garantisce in città, non è raro (anche se oggi il problema è molto meno accentuato) vedersi accumulare mucchi di immondizia lungo le strade di Napoli: ma laddove fallisce l’uomo può riuscire la mistica superstizione napoletana, avrà pensato Peppe Zinno, l’autore del murales raffigurante un santo, San Rifiuto appunto.

San Rifiuto Conferito,

martire ai margini del Paradiso, protettore dell’immondizia capace di trasformarla in oro solo per pochi fedeli

protegge ora il quartiere di San Giovanni a Teduccio dal degrado dei sacchi di immondizia accumulati per strada: da quando c’è lui i cittadini, forse intimoriti, forse persuasi dallo sguardo severo del nuovo santo, forse superstiziosi, hanno smesso di accumulare spazzatura lungo quel tratto di strada.

Se fino a poco fa bisognava attraversare per poter passare, o districarsi in un cammino ad ostacoli poco igienico tra i sacchi di rifiuti, oggi quella strada è pulita e, anzi, spesso ci scappa pure un segno della croce, perchè non si sa mai.

Non so per quali motivi per anni non è stata tolta l’immondizia, ma certamente un’azione andava fatta. Forse sarà stata la provocazione del santo, perché mi sono rivolto a tutti i santi ma nessun santo è arrivato.

sostiene Peppe Zinno, l’artista autore del murales anti-degrado.

Niente più monnezza ma opere di bene

è l’ammonimento di San Rifiuto a tutti i passanti, che non reputano l’immagine blasfema ma utile, è evidente a tutti, a sensibilizzare le coscienze, o almeno a pungolarle nei punti più delicati (quali il misticismo e la superstizione, che a Napoli influiscono sulla qualità della vita di tutti più di quanto si possa immaginare).

ll bianco cancello arrugginito che un tempo fu teatro del degrado partenopeo vive oggi una terza vita grazie a San Rifiuto Conferito, che simbolicamente aspira al ruolo, almeno nel settore rifiuti, del più autorevole San Gennaro; un piccolo “miracolo” è già stato fatto, liberando le strade del quartiere, opera che ha scatenato nei cuori di tutti quella voglia di riscatto che, storicamente, porta gli uomini a rivolgersi al divino invece che a se stessi.

Via | Pupia2

A.S.

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