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Moria di elefanti pigmei nel Borneo: si segue la pista degli avvelenamenti

Dieci elefanti pigmei del Borneo, una sottospecie in via di estinzione, sono stati trovati morti da alcuni funzionari della guardia forestale malese a Saba, nell’isola del Borneo. Nel corso di tre settimane i funzionari della Riserva forestale di Gunung Rara si sono imbattuti in dieci animali morti o morenti a causa di gravi emorragie.

Secondo Sen Nathan, il veterinario-capo della riserva, gli elefanti avevano fra i 4 e i 20 anni e appartenevano allo stesso gruppo familiare; le zanne intatte e l’assenza di ferite da arma da fuoco hanno spinto Nathan a compiere un’analisi più approfondita sulle cause dei decessi che ha rivelato dati che farebbero pensare a un avvelenamento. 

È stato molto triste vedere tutti quegli elefanti morti, specialmente una femmina che aveva a fianco un figlio molto piccolo, di circa tre mesi, che stava tentando di risvegliare la madre morta

ha spiegato Nathan.

Secondo le stime del veterinario nel Borneo sopravvivono 1500 elefanti pigmei del Borneo che vivono allo stato brado, prevalentemente in questa regione. Visto il numero esiguo di esemplari la sottospecie dell’Elephas maximus borneensis risulta essere la più piccola dell’intero continente asiatico.

Ci sono due teorie sull’origine di questo animale: la prima sostiene che essi siano indigeni, la seconda che siano stati importati fra il XVI e XVIII secolo. Uno studio del 2003 sul DNA ha fissato la separazione degli antenati di questi animali dalla popolazione del continente asiatico intorno a 300mila anni fa, nell’epoca del Pleistocene. Dopo l’ultima glaciazione e la scomparsa dell’istmo che univa il Borneo con le isole della Sonda l’elefante è rimasto isolato riducendo sempre di più la sua taglia corporea. Attualmente le principali minacce per la specie sono la deforestazione, la caccia e il contatto con gli umani.

Via I Diario de Noticias 

Foto © Getty Images

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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