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“Future”: il nuovo libro di Al Gore analizza i sei motori del cambiamento globale – Video

«Cartografare il futuro è un compito rischioso. Forse l’unica cosa più rischiosa è non fare niente.» Così, con una punta di humour anglosassone, Al Gore presenta il suo ultimo libro The future. Six drivers of global change. (vedi anche il video alla fine del post)

L’ex vicepresidente USA, divenuto da lungo tempo attivista ambientale, svolge un’analisi a tutto campo degli intrecci tra ecologia, economia, scienza e geopolitica, delineando le grandi forze che sono all’opera e che stanno rapidamente modificando il mondo che abbiamo sempre conosciuto.

Piacciano o meno, questi sono i motori del cambiamento di cui dobbiamo tenere conto:

1 La globalizzazione ha dato vita a ciò che Gore chiama “Terra S.p.A.”, un’entità olistica integrata con relazioni del tutto nuove tra capitale, lavoro, mercati e governi nazionali.

2 Le comunicazioni digitali hanno fatto emergere una “mente globale” che collega tra loro i pensieri ed i sentimenti di miliardi di persone e connette tra loro macchine intelligenti, robot, sensori e database.

3 E in atto un riequilibrio dei poteri da un sistema centrato sugli USA ad uno multicentrico, dagli stati nazione agli attori privati, dai sistemi politici ai mercati.

4 Una bussola economica totalmente sbagliata ci sta conducendo verso una crescita insostenibile dei consumi, dell’inquinamento che porterà all’esaurimento delle risorse strategiche del pianeta: suolo, acqua dolce e specie viventi

5 Le biotecnologie, insieme con la genomica e le neuroscienze stanno radicalmente trasformando medicina, agricoltura e scienza molecolare e stanno mettendo il controllo dell’evoluzione nelle mani dell’uomo.

6 Esiste un disordine nelle relazioni dell’umanità con l’ecosistema terrestre, ma sono anche in atto trasformazioni rivoluzionarie nel campo dell’energia, dell’agricoltura, delle costruzioni e dei trasporti.

E’ probabile che alcuni di questi motori del cambiamento ci piacciano poco o nulla (penso in particolare alle gravi violazioni nei diritti umani connesse con i punti 1 e 3 ed ai rischi molto seri connessi al punto 5), eppure  dobbiamo sempre tenere conto della verità, anche quando questa è scomoda.

Infatti, come sottolinea Al Gore, «siamo di fronte ad una scelta. Possiamo essere trascinati dalla corrente delle innovazioni tecnologiche e del determinismo economico verso un futuro che può minacciare i nostri valori più profondi.

Oppure dare forma al futuro in modo che possa proteggere la dignità umana e riflettere le aspirazioni dei popoli di tutto il mondo.»

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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