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Fonti rinnovabili: nei prossimi 20 anni i benefici supereranno gli incentivi del 50%

Spesso si sente ripetere che gli incentivi alle rinnovabili saranno un peso per l’Italia per i prossimi 20 anni: lo ha ripetuto ancora qualche giorno fa Assoelettrica, braccio energetico di Confindustria.

Perchè limitarsi a parlare di costi e non anche di benefici? E’ un approccio riduttivo, se non deliberatemente fuorviante.

Secondo uno studio di AGICI – Finanza di Impresa (non si tratta quindi esattamente di irriducibili ambientalisti), nei prossimi 20 anni i benefici apportati dalle fonti di energia rinnovabile assommeranno a 228 miliardi di € a fronte di una spesa di 152 miliardi, dovuta soprattutto agli incentivi. (1) Si tratta quindi di un vantaggio netto per la Repubblica Italiana pari a 76 miliardi di €, e scusate se è poco.

Vediamo più in dettaglio quali sono i principali benefici delle rinnovabili:

  • la riduzione delle importazioni di combustibili fossili (carbone e gas) faranno risparmiare 70,7 miliardi, di cui 55 di minori spese effettive (2) e 16 di possibili migliori investimenti che si potranno fare con questi 55 miliardi, ad esempio proprio nel campo delle rinnovabli (è ciò che gli addetti ai lavori chiamano il “costo opportunità”);
  • 80,3 miliardi deriveranno dalla nuova occupazione; si parla di qualcosa come 130000 nuovi posti di lavoro, il che è musica per le italiche orecchie.
  • 35 miliardi deriveranno dall’appiattimento della curva di domanda, cioè dalla disponibilità nelle ore diurne di energia gratis dal fotovoltaico, proprio quando l’energia fossile costa normalmente di più;
  • 10 miliardi proverranno dalle minori emissioni di CO2;
  • le esportazioni (22,2 miliardi) supereranno le importazioni (16,5 miliardi);

L’altra buona notizia è che ora la strada è in discesa; tra il 2008 e il 2012 i costi di investimento hanno superato i ricavi, ma d’ora in poi il bilancio sarà sempre positivo.

Non sono troppo abituato a ragionare in termini di €. In termini energetici so che le rinnovabili sono un ottimo investimento, perchè nella loro vita utile restituiscon molta più energia di quanta ne è stata investita negli impianti( 10 volte per il FV, 20 volte per l’eolico) e questo mi basta. Tuttavia fa piacere sapere che anche il bilancio finanziario è positivo, soprattutto per convincere tutti coloro che sono limitati dall’orizzonte eocnomico.

(1) Fonte AGICI – OIR – Osservatorio Industria delle Rinnovabili. I dati riportati nel grafico in alto provengono da questa presentazione. L’analisi non è nuova, ma risale all’aprile 2012. Il coordinatore di OIR mi ha gentilmente confermato che le stime sono ancora valide. E’ bene quindi diffondere queste informazioni,  proprio per sfatare la leggenda per cui le rinnovabili sono un costo e non un’opportunità.

(2) Si ottiene questa cifra assumendo per quest’anno un prezzo del gas naturale pari a 3,5 $/MBtu, ovvero di 2,5 €/GJ e ipotizzando una crescita modesta del costo del gas nei prossimi 20 anni, più o meno intorno al 4%. In caso di aumento più rapido o di shock energetico fossile, questa voce potrebbe pesare molto di più.

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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