Anche se sconosciuta in Italia, per 140 anni l’ Australiana Gunns è stata la più grande compagnia di legname dell’emisfero sud. Dopo avere accumulato 750 milioni di dollari di debito ora è stata posta in liquidazione.
Gli ambientalisti dell’emisfero sud tireranno un sospiro di sollievo; per anni la Gunns è stata nel mirino degli attivisti per la sua produzione di cippato da foreste vergini e per la sua abitudine di eliminare tutta la fauna selvatica con il famigerato veleno 1080 prima delle operazioni di taglio.
La proposta di costruzione di una cartiera nella Bell Bay, Tasmania, ha incontrato la vigorosa opposizione della popolazione locale ed il progetto è stato fermato.
Due stabilimenti della Gunns in Tasmania verranno convertiti in alberghi per ecoturismo.
Questa vicenda mette in luce il grande ruolo che la società civile può avere per fermare i progetti di devastazione ambientale; in questo caso la crescente impopolarità dei tagliatori di foreste ha fatto sì che nessuna banca se la sentisse di esporsi presso l’opinione pubblica per salvare le sorti della compagnia.
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