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Carne di cavallo: dopo lo scandalo un quarto dei francesi ha detto basta ai piatti pronti

A un mese dalla scintilla che ha scatenato lo scandalo continentale della carne equina (il ritrovamento di tracce di carne di cavallo negli hamburger di Burger King), un quarto dei consumatori francesi che acquistava prodotti pronti (surgelati e non) a base di carne di manzo ha rinunciato alle proprie abitudini. Il dato è semplicemente impressionante se si pensa che nel corso dei numerosi ritiri cautelativi dei prodotti a base di carne di manzo non sono state rilevate situazioni in grado di compromettere la salute dei consumatori.

Il fatto è che la gente non si fida più di ciò che gli finisce nel piatto. Nel sondaggio condotto da BVA il 55% dei francesi ha spiegato come lo scandalo rappresenti una “questione davvero grave poiché si è mentito ai consumatori sulla composizione di alcuni prodotti”, il restante 45% sdrammatizza, proprio perché non ci sono stati pericoli per la salute dei consumatori. 

Dall’inizio dello scandalo il 25% dei francesi ha smesso di acquistare piatti pronti a base di carne, mentre il 22% diffida di tutti i piatti a base di carne. Si tratta di un calo percentuale molto simile a quello registrato in concomitanza con il caso della mucca pazza degli anni Novanta. Allora il pericolo per la salute era oggettivo, ora l’insicurezza scatenata dalla frode alimentare ha gli stessi effetti.

Il ministro dell’Economia e dei Consumi, Benoit Harmon e il ministro dell’Agricoltura, Stephane Le Foll, avevano annunciato che i piatti ritirati dal mercato a scopo cautelativo sarebbero stati distribuiti alle associazioni di beneficienza. Croce Rossa e Secours catholique, però, hanno rispedito la “gentile” offerta al mittente: Se il prodotto non è conforme per il consumatore medio perché deve esserlo per le persone indigenti? ha fatto sapere quest’ultimo in una nota.

Via I Slow Food

 

Foto © Getty Images

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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