Nebbia a Napoli, che succede?

Negli ultimi giorni Napoli, ma non solo, sta registrando episodi nebbiosi decisamente fuori dal normale: negli ultimi giorni infatti la città partenopea, sopratutto nella zona collinare dell’Arenella e del Vomero, viene avvolta da una coltre di nebbia piuttosto rara in quelle latitudini, che riduce la visibilità anche fino a 10m.

A parte lo stupore dei napoletani, decisamente poco abituati alla nebbia (viene immediatamente in mente l’arrivo di Totò e Peppino a Milano per cercare la malafemmina: la nebbia c’è e quindi non si vede), questi episodi nebbiosi che si verificano sopratutto nelle zone ‘alte’ della città, stanno sensibilmente complicando la vita in una città già complicata di suo: incidenti automobilistici in primis, la popolazione è in parte anche spaventata da questo curioso fenomeno atmosferico.

Non solo Napoli: episodi simili sono stati segnalati sullo Stretto di Messina, a Reggio Calabria, a Salerno e un po’ in tutto il Sud Italia. Che cosa sta succedendo?

Si tratta molto probabilmente di un fenomeno atmosferico chiamato ‘nebbia da avvezione’: essa si forma quando l’aria umida e calda di questi giorni (decisamente più primaverili sotto il profilo delle temperature), passa sopra un terreno freddo o sulla superficie del mare, del quale le piogge degli ultimi giorni hanno abbassato la temperatura, venendo a sua volta raffreddata: in questo modo si favorisce la condensazione del vapore che genera la nebbia, trasportata a terra dai venti marittimi (e Napoli, fino a prova contraria, è una città di mare).

La nebbia, una coltre che avvolge in particolare l’alto quartiere del Vomero, con episodi di pioggerellina sottile (come quella irlandese) e temperature medie di 14°C, è dunque il risultato dell’anticiclone subtropicale che in questi giorni visita il Sud congiunto agli effetti delle recenti piogge (invernali, quindi decisamente più fresche): un fenomeno raro per Napoli o Reggio Calabria (dove ha provocato anche un incidente marittimo come potete vedere qui), ma più ‘normale’ per la Pianura Padana o le valli alpine.

I fenomeni di nebbia da avvezione a Napoli e Reggio si verificano principalmente quando lo Scirocco smette di soffiare, congiuntamente a pioggia diffusa, alti tassi di umidità (95%) e temperature miti (nel capoluogo calabrese anche 18°C); sono fenomeni diversi dalla più famosa “Lupa” dello Stretto di Messina, quando masse di aria calda che passano sul mare dello Stretto più freddo creano nubi a bassa quota sopra le acque che si muovono rapidamente da sud a nord grazie al vento: in questo caso (molto più raro della Lupa a queste latitudini) le nubi ristagnano; molti napoletani infatti lamentano odori poco gradevoli, qualcuno l’ha persino definita

una coltre di nebbia chimica e puzzolente.

I napoletani possono dunque stare tranquilli: seppur strano, rarissimo e particolare, è un fenomeno totalmente naturale: d’altra parte

quando c’è la nebbia non si vede

dicevano i fratelli Caponi.

Foto | Comune di Partenope e Roberta de Matthaeis su Facebook

A.S.

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