Mega-navi tripla E: davvero più amiche dell’ambiente?

Nuove mega-navi portacontainer sono in arrivo: a fine giugno verrà inaugurata la prima delle unità tripla E della compagnia di navigazione Maersk: Economy of scale, Energy efficient, Environmentally improved.

Se siete affascinati dal time-lapse in fondo al post potete vedere a velocità accelerata la costruzione della nave nei cantieri coreani.

La compagnia danese che attualmente possiede le 8 navi più grandi del pianeta, ha voluto superare se stessa progettando un nuovo mezzo ancora più grande, in grado di trasportare 18000 container in luogo degli attuali 14700.

L’enfasi viene messa sulla maggiore efficienza e sul minore impatto ambientale: grazie ad una minore velocità di navigazione (32 km/h invece di 47), la nave 3E consumerà il 23% in meno della sua cugina più piccola, con un risparmio del 37% sul singolo container.

E’ una notizia indubbiamente positiva, ma, come spesso succede, il diavolo si nasconde nei dettagli.

Grazie al minore costo unitario di trasporto, la Maersk prevede che la domanda globale di merci venga ulteriormente stimolata e per questo ha in programma di costruire una flotta di ben venti 3E.

Ora è facile calcolare che venti navi più risparmiose consumerebbero  quasi il doppio di 8 navi più energivore, per la precisione il 92% in più. E’ un esempio del cosiddetto paradosso di Jevons, secondo cui ad un aumento dell’efficienza unitaria corrisponde un aumento dei consumi globali e di conseguenza anche delle emissioni di CO2.

A questi, andrebbero aggiunti gli aumenti di consumo relativo alla maggiore produzione di merci e all’adeguamento dei porti mondiali alle nuove supersize: attualmente nessun porto americano le potrebbe ospitare, nè potrebbero passare per il canale di Panama. Passerebbero a stento per lo stretto di Malacca e per il canale di Suez, e potrebbero essere scaricate solo in pochi porti europei.

Occorre infine tenere presente un altro aspetto: in caso di crisi economica, è più difficile riempire una nave da 18000 container rispetto a una da 14700. Durante la fase più acuta della crisi del 2009 ben 4 navi delle 8 navi classe E sono rimaste parcheggiate in Scozia , perchè non c’erano ordinazioni (vedi sotto l’immagine Getty). Dove parcheggeranno le 3E in caso di magra??

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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