Il decreto porta la data del 14 febbraio, pubblicato in gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore il 29 marzo e stabilisce in pratica cosa potranno bruciare i cementifici, ovvero viene data un identità al CSS ossia i combustibili solidi secondari.
Avete presente cosa bruciano gli inceneritori? Ossia tutti quei rifiuti che dovrebbero essere inviati alle discariche (che sono fuorilegge) e dunque ecco che la soluzione il buon Corrado Clini, ministro per l’Ambiente, l’ha trovata in men che non si dica coinvolgendo in un solo decreto i 59 cementifici presenti sul nostro territorio: come dire? meglio degli inceneritori che fanno storcere il naso agli ambientalisti e scatenano le proteste dei cittadini. Ma la notizia che non ti aspetti è che Legambiente è d’accordo.
Infatti qualche settimana prima dell’approvazione del decreto dalla direzione di Legambiente è stata inviata una mail a tutti i circoli in cui si legge:
In queste ultime settimane stanno circolando su internet richieste di adesione a petizioni e a mail bombing da indirizzare ai parlamentari uscenti per fermare l’approvazione di un decreto che faciliterebbe l’uso del CSS (combustibile solido secondario: è un’evoluzione del vecchio CDR) nei cementifici in parziale sostituzione (in genere il 20%-30% dei combustibili tradizionali).Questi appelli sono purtroppo inesatti e fuorvianti su questa opzione di uso energetico, a cui abbiamo sempre guardato con attenzione per contrastare la realizzazione di nuovi inceneritori.
I motivi per cui è preferibile, secondo Legambiente, bruciare i rifiuti nei cementifici è presto detto: i cementifici sono più controllabili; rispetto alle emissioni di CO2 è meglio bruvciare in un cementificio piuttosto che in un inceneritore (Sic!); si possono evitare nuovi inceneritori.
A me di tutto il discorso di Legambiente non tornano un paio di cose: bruciare rifiuti non è mai una soluzione tant’è che tra meno di 10 giorni partirà la raccolta di firme per la Legge Rifiuti zero che mira appunto a ridurre drasticamente la produzione di rifiuti; e l’altra è: come mai questa passione per i cementifici che sono comunque strutture altamente inquinanti?
In ogni caso i cementifici vivono una stagione di crisi a causa del calo della domanda in edilizia e dunque bruciare rifiuti servirà a portare nelle loro casse un po’ di moneta e nell’atmosfera un po’ di polveri inquinanti (Legambiente: sarà pur vero che le emissioni di CO2 saranno controllate, ma i PM10 dove li mettiamo?).
Foto | Getty Images
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