Ora la società Costa Crociere dovrà presentare il piano di smantellamento della nave naufragata nel gennaio 2012 davanti all’Isola del Giglio; il relitto era stato oggetto di contesa tra le tre regioni tirreniche, sostanzialmente per motivazioni economiche ed occupazionali, come trasparito da una dichiarazione di due esponenti del consiglio comunale di Civitavecchia (Rm).
Secondo le autorità infatti:
L’operazione di demolizione aprirebbe molti spiragli lavorativi, considerando che è previsto l’impiego di centinaia di operai. Inoltre, tutto questo si inserirebbe nel piano di sviluppo del nostro Porto.
Ieri l’incontro a Roma, dopo l’acqua sul fuoco gettata da Corrado Clini per placare le “candidature” e le chiacchiere, al quale ha partecipato lo stesso ministro, il sottosegretario a Infrastrutture e trasporti, Guido Improta, il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ed alcuni rappresentanti della compagnia di navigazione Costa Crociere.
La riunione operativa ha fatto il punto e sull’avanzamento dei lavori di rimozione, per i quali lo stesso Ministro dell’ambiente ha sollecitato più volte un’accelerazione, e dei progetti di smantellamento e smaltimento della mastodontica nave; in una nota stampa il Ministero dell’Ambiente ha chiarito:
Sono state esaminate le iniziative messe in atto dal Governo per accelerare i lavori di potenziamento del porto di Piombino (Livorno), lavori che candidano la città come destinazione più indicata per lo smantellamento della nave.
Le istituzioni e la compagnia hanno condiviso il fatto che la gestione dello smantellamento della Costa Concordia debba essere assicurata nel rispetto delle leggi sui rifiuti. Per questo motivo alla Regione Toscana spetta il compito di valutare il progetto di smantellamento e smaltimento della nave, progetto che sarà presentato entro giugno dalla compagnia Costa Crociere.
La nave dovrebbe essere dunque portata a Piombino (Li) entro la fine dell’anno, per essere correttamente smantellata e smaltita, come previsto dalle normative europee.
Via | Ministero dell’Ambiente
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