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Cloud, reti wireless e 4G molto energivore e inquinanti

Cloud, wi-fi e 4G, sono le parole magiche del 21° secolo: la modernità come possibilità di collegarsi e di gestire ogni tipo di informazioni da qualunque luogo (1) e in qualunque momento.

Come ben diceva lo scrittore Arthur Clarke, ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia, e alla maggior parte di noi sembra decisamente magico poter navigare e comunicare istantaneamente in modo social senza fili e costrizioni; e la magia si sa, non ha limiti e non ha soprattutto costi.

E’ bene tornare con i piedi per terra e ricordarsi che inviare un segnale via radio costa energia: secondo uno studio del CEET, nel 2012  i sistemi wireless e cloud hanno consumato nel mondo oltre 9 TWh di energia (2): altro che bit senza peso!

Da qui al 2015 si prevede uno sviluppo impetuoso nell’uso del wireless, che potrebbe fare esplodere i consumi a valori compresi tra 32 e 43 TWh. Sarei propenso a ritenere più credibile la cifra più alta, perchè ho l’impressione che gli estensori del rapporto siano stati troppo ottimisti nel valutare gli incrementi di efficienza energetica (3).

Tutto ciò porterà ad un incremento delle emissioni di CO2 fino a 30 milioni di tonnellate all’anno, pari ad un incremento del parco auto di 5 milioni di veicoli.

Non è un problema trascurabile, per cui lo sviluppo delle reti wi-fi andrebbemonitorato con cura per evitare che una crescita imprevista e troppo rapida acceleri ulteriormente i cambiamenti climatici: dopotutto non ne vale la pena se il vantaggio sarà soprattutto qeullo di poter vedere film o usare videogame negli aeroporti o nella metropolitana.

(1) Forse non proprio qualunque, diciamo qualunque luogo “civilizzato”.

(2) Per fare un confronto la produzione eolica italiana nel 2012 è stata pari a 13 TWh

(3) I consumi della tecnologia 4G, che farà la parte del leone, nel 2010 erano pari a 300-600 µJ/bit (p. 19 del rapporto) e ci si aspetta che l’efficienza energetica migliori del 26% ogni anno, il che vorrebbe dire ridurre i consumi a 70-140 µJ/bit nel 2015.

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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