Missioni spaziali più sostenibili, ci sono troppi rifiuti nello spazio

Un gruppo di esperti durante la 6 ° Conferenza europea dui rifiuti spaziali che si è tenuta a Darmstadt in Germania ha lanciato la richiesta di aiuto: puliamo lo spazio intorno l’orbita terrestre poiché ci sono troppo rifiuti. Infatti pezzi di satelliti, oggetti perduti da astronauti e ogni sorta di rifiuto spaziale gira intorno alla Terra come risultato di circa 4900 lanci effettuati dall’inizio dell’era spaziale a oggi. La rimozione dei detriti spaziali è un problema ambientale di dimensioni globali e deve essere valutato in un contesto internazionale, tra cui le Nazioni Unite.

Qualche cifra del possibile danno? Il costo di sostituzione per i circa 1000 satelliti attivi in orbita oggi è stimato pari a 100 miliardi di euro. L’impatto sull’economia complessiva, per la perdita di questi satelliti sarebbe dunque immensa.

Innanzitutto va chiarito che i costi di recupero dei rifiuti saranno certamente inferiori ai costi di perdita dei satelliti funzionanti.

Le missioni spaziali del futuro dovranno essere sostenibile, compreso lo smaltimento dei rifiuti una volta completate. Altrimenti vi è il concreto rischio che si verifichi la Sindrome di Kessler per con collisioni a catena e distruzione dei satelliti funzionanti. Dal 1978 il numero dei rifiuti intorno l’orbita terrestre è triplicato, avverte Heiner Klinkrad, direttore del dipartimento dei rifiuti spaziali all’ESA, e aggiunge che se il rilascio di rifiuti prosegue a questo ritmo entro un decennio rischiamo, a causa delle collisioni, di distruggere i satelliti funzionanti in orbita. Ma come ripulire lo spazio?

Con un progetto chiamato Space Clean tutto da inventare e costruire e la missione è già in fase di studio. Le missioni spaziali del futuro dunque potrebbero essere affidate a astronauti spazzini: resta da capire chi ci metterà i soldi.

Via | Le Point, ESA
Foto | ESA

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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