L’acqua dolce, nel giro di 50 anni, potrebbe non essere sufficiente per tutti: secondo 500 esperti ricercatori nel settore idrico, riuniti a Bonn, in Germania, nel convegno Water in the Anthropocene, nel giro di due generazioni c’è il rischio concreto che l’acqua dolce non basti per tutti.
Per questo i ricercatori hanno lanciato un vero e proprio appello internazionale, la Dichiarazione di Bonn, affinchè si arrivi ad un uso più razionale delle risorse idriche: solo due giorni fa era stato il segretario dell’Onu Ban Ki Moon a paventare una situazione piuttosto critica.
Il segretario generale dell’Onu, nel corso dell’International Day of Biological Diversity, aveva dichiarato:
Viviamo in un mondo sempre più insicuro. Spesso la domanda di acqua supera l’offerta e la qualità non riesce più a soddisfare gli standard minimi. Secondo le attuali tendenze, le esigenze future per l’acqua non saranno soddisfatte. […] Anche se apparentemente abbondante, solo una piccola quantità sul nostro pianeta è facilmente disponibile come dolce o naturale.
Le risorse idriche non godrebbero dunque di buona salute, nonostante l’ultimo rapporto Onu Water Development dimostri come sia aumentato da 13,7 miliardi a 19.2 miliardi di dollari il finanziamento per gli aiuti e le sfide nel settore idrico.
Sulla stessa linea di Ban Ki Moon anche l’Unicef e l’Oms: nel rapporto Progress on Sanitation and Drinking Water 2013 infatti si evidenzia come, nel mondo, siano 768 milioni le persone senza accesso a fonti di acqua bonificata; di queste, 185 milioni utilizzano per lo più pozzi o sorgenti non protette per le proprie necessità.
In uno scenario già drammatico la Dichiarazione di Bonn capita a fagiolo:
La crisi dell’acqua è del tutto evitabile: è dovuta solo ad una cattiva gestione di questa risorsa essenziale e insostituibile: l’acqua. […] Attualmente non è possibile prevedere come e quando il limite planetario verrà superato, ma certamente con esso si potrebbero innescare cambiamenti irreversibili con potenziali, catastrofiche conseguenze.
Una crisi idrica che può, nonostante i complessi scenari, essere evitata: i ricercatori hanno elaborato sei raccomandazioni essenziali per cominciare ad gestire con maggior responsabilità e rispetto l’acqua.
Potenziare la ricerca sul sistema idrico globale; elaborare una sintesi delle attuali conoscenze sul sistema acqua per migliorarne la protezione; formare la prossima generazione di ricercatori specializzati nel settore idrico; intensificare il monitoraggio dell’acqua; preferire soluzioni basate sulla salvaguardia degli ecosistemi a costosi interventi strutturali; stimolare l’innovazione nella gestione dell’acqua.
Via | Gwsp
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