Dure critiche delle Nazioni Unite alla gestione umanitaria dopo Fukushima

Il rappresentante del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani Anand Grover è tornato a visitare il Giappone ed ha emesso un duro giudizio sulla gestione della crisi dal punto di vista strettamente umanitario.

La lista delle lamentele di Grover è piuttosto lunga;

  1. occorre uno screening di tutta la popolazione che è stata esposta a più di 1 mSv per anno, secondo gli standard internazionali;
  2. non è opportuno riavviare attività economiche in zone che sono state esposte a 20 mSv o meno;
  3. i 150000 evacuati dovrebbero poter tornare solo quando il livello di radiazioni si è abbassato il più possibile e comunque al di sotto della soglia di 1 mSv/anno. Gli studi epidemiologici affermano infatti che non c’è una soglia minima per l’insorgere di leucemia;
  4. il governo giapponese ha gestito male l’evacuazione; alcuni sfollati sono finite in zone successivamente colpite dal fallout radioattivo. Non si tratta di una casualità, perché i percorsi dello spread possono essere simulati in base alle previsioni dei venti con il programma SPEEDI.
  5. Le perdite di TEPCO sono state compensate dall’acquisizione pubblica, facendo pagare il conto della crisi a tutti i cittadini;
  6. le previste compensazioni di circa 20000 € non sono sufficienti ai rifugiati per rifarsi una vita;
  7. ottenere le compensazioni è praticamente uno sport olimpico: occorre compilare un modulo di 60 pagine.

Queste ammonizioni sul fronte del rispetto dei diritti umani arriva pochi giorni dopo le preoccupazioni ambientali dell’IAEA relative alla continua accumulazione di acqua contaminata, e la notizia di un incidente in un laboratorio nucleare.

La maggior parte dei 47 reattori nucleari giapponesi è tutt’ora in shutdown: la produzione dei primi mesi del 2013 è calata del 96% rispetto al corrispondente periodo del 2010,prima dell’incidente.

Fonti. Washington PostThe Japan Times e Asahi Shimbun

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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