Con una decisione che probabilmente entrerà nella storia della giurisprudenza, la Corte Suprema degli USA ha deciso all’unanimità che il DNA umano naturale non può essere brevettato.
La sentenza ha così bocciato la richiesta dell’azienda di biotecnologie Myriad Genetics di brevettare la scoperta e l’isolamento di un gene che può prevedere il rischio di cancro al seno.
La sentenza rappresenta una vittoria per i ricercatori, dal momento che il brevetto ha rallentato e complicato le attività di ricerca, ma è soprattutto una vittoria per le donne che fino ad oggi dovevano sostenere costi molto elevati per sottoporsi al test genetico (e non tutte potevano disporre delle risorse di Angelina Jolie).
La Corte Suprema ha stabilito che “la Myriad non ha creato nulla. Ha isolato un gene utile e importante, ma separare un gene dal suo contesto genetico non è un atto di invenzione“.
Detto altrimenti, non è possibile brevettare ciò che è naturalmente parte della biosfera. Si è messo un freno importante a quella che Jean Ziegler chiama «la privatizzazione del mondo». E non è poco
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