Il 40% degli italiani, oggi, consiglierebbe ai propri figli un lavoro in agricoltura. Il dato è particolarmente rilevante se si pensa che lo scorso anno era il 27% degli italiani a avere questa opinione. La mentalità contadina torna in auge e la conferma arriva da un sondaggio effettuato da IPR marketing per UniVerde presentato ieri a Roma al convegno con Coldiretti Agricoltura e occupazione: antichi e nuovi mestieri.
Durante il convegno è stato anche presentato il terzo Rapporto “Gli italiani e l’agricoltura” con il focus su “Agricoltura multifunzionale e Green Economy” a cui hanno preso parte Alfonso Pecoraro Scanio Presidente Fondazione UniVerde, Sergio Marini Presidente Nazionale Coldiretti, Antonio Noto Direttore IPR Marketing, Domenico De Masi Sociologo e Patrizia Marini Presidente Rete Nazionale degli Istituti Agrari. A presentarlo Corrado Abbate Dirigente Ricerca dell’ISTAT che ha piegato come mai oltre il 70% degli intervistati per la scarsa attenzione rivolta proprio al settore primario confermando però di credere nella genuinità (61%) e nel sapore (64%) dei prodotti italiani.
Spiega Alfonso Pecoraro Scanio:
Si rafforza la già stragrande maggioranza di chi ritiene positivo per l’ambiente il ruolo degli agricoltori (dal 79% del 2012 all’85% degli intervistati nel 2013) soprattutto per il grande lavoro, da essi svolto, per la tutela della tradizione (per il 32% degli intervistati), nel contrastare la mal manutenzione e promuovere il recupero dei territori (28%), per il contrasto alla cementificazione (11%) e per la capacità di creare nuova occupazione (10%).
D’altronde Sergio Marini, Presidente di Coldiretti ha sottolineato quanto il settore agricolo sia l’unico in tempo di crisi a assorbire la maggior parte dei disoccupati e fa segnare un +9% nelle assunzioni di giovani under 35 già nel primo trimestre 2013:
Nonostante gli effetti negativi sulle coltivazioni provocati dal maltempo e i segnali depressivi sui consumi che hanno interessato anche l’agroalimentare. La crescita di opportunità nel settore agricolo è resa evidente dal boom del 29% delle iscrizioni negli istituti professionali agricoli e del 13 % negli istituti tecnici di agraria, agroalimentare ed agroindustria.
Dunque il consenso per l’agricoltura è unanime nonostante sia il settore meno esaltato nel panorama politico italiano: crescono gli acquisti nei Farmers’market (dal 34% al 49%); vi è consenso plebiscitario per le fattorie didattiche (94% degli
intervistati) e rifiuto all’utilizzo di Ogm in agricoltura (dal 62 % del 2012 al 76 % del 2013).
Altri dati particolarmente succosi sono emersi da Agricoltura multifunzionale e Green Economy che ha analizzato i settori agricoltura e turismo:il 36% degli intervistati non andrà in vacanza mentre il 64% ci andrà solo per qualche giorno, il 32 % sceglierà località più vicine mentre il 25% accorcerà la durata dei soggiorni vacanza. Vincono nella scelta del soggiorno: agriturismi e i bed&breakfas 14% e 17% mentre l’albergo sarà scelto dal 27 % degli intervistati.
Infatti in vacanza agli italiani come souvenir piace acquistare prodotti tipici (26% contro il 7% di cartoline e magliette mentre proprio gli agriturismo sono la struttura preferita per le vacanze(46%) preferendo passeggiate e trekking con la ricerca dei prodotti tipici (69%).
Via | Comunicato stampa
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