E’ una grande vittoria della società civile: ENI ha rinunciato a proseguire nel progetto di prospezione petrolifera a Carpignano Sesia (NO). La compagnia fossile italiana intendeva trivellare alla ricerca di una giacimento che, a essere ottimisti, in tutta la sua vita utile avrebbe fornito complessivamente 11 Mt di greggio, cioè l’equivalente di due mesi di consumi italiani (1).
ENI naturalmente non motiva la rinuncia e afferma di voler presentare un nuovo progetto entro un anno. Si tratta in ogni caso di una sonora sconfitta per il colosso petrolifero con i piedi di argilla, che pensava di procedere senza intoppi con la popolazione locale. Invece nel giro di pochi mesi è sorto a Carpignano il Comitato Difesa del Territorio, che ha svolto uno straordinario lavoro di documentazione e sensibilizzazione che ha portato ad un referendum consultivo in cui i NO hanno prevalso con il 93% dei voti.
Il greggio piemontese è inoltre di pessima qualità, noto cioè come petrolio “amaro”, contenente il pericolosissimo idrogeno solforato (un tempo noto come acido solfidrico); si sarebbe dovuto costruire un oleodotto di 40 km per raggiungere il centro oli di Trecate nei pressi del Ticino. Il progetto aveva innumerevoli altre criticità (2).
Nel giugno del 2012 anche il Consiglio Comunale di Novara ha approvato una mozione (3) che esprimeva contrarietà al progetto ENI, soprattutto per il rischio di contaminazione della falda acquifera usata da oltre centomila persone.
Occorre fermare questi progetti insensati in tutta Italia per usare tutte le risorse possibili nelle rinnovabili. L’ipotetica produzione di Carpignano avrebbe infatto rappresentato solo l’1,4% dell’energia prodotta nel 2012 con eolico e FV. Un ulteriore modesta incremento nelle energie pulite, ci metterebbe al riparo da queste sciagurate energie sporche.
(1) Nel 2012 l’Italia ha consumato 64 Mt di petrolio. Nell’ipotesi piuttosto ottimistica che in provincia di Novara ci siano davvero 11 Mt e che si riescano ad estrarre fino all’ultima goccia, queste riserve garantirebbero (11/64)*365 = 62 giorni di consumi. Se consideriamo anche i consumi di gas (62 Mtep) e carbone (16,2 Mtep), il consumo fossile ammonta a 142 Mtep, quindi i pozzi di Carpignano avrebbero garantito al massimo 28 giorni di autonomia. In ogni caso la produzione giornaliera era stimata in 0,15 Mtep/anno, pari a 20 ore di consumi italiani!
(2) Tra i principali problemi:
Tutte queste informazioni sono reperibili alla pagina della Regione Piemonte con gli studi di valutazione di impatto ambientale; occorre cercare la voce “Carpignano”.
(3) Ho fatto la mia parte scrivendo la mozione e convincendo la maggioranza della sua importanza; per ironia della sorte non ho potuto votarla perchè quel giorno ero impegnato in Università.
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