Categories: Inquinamento

La casa nella bolla di plastica: la nuova via per la rimozione dell’amianto

Questa volta Christo, l’artista bulgaro che ha impacchettato il Pont Neuf parigino e il Reichstag di Berlino non c’entra, questa volta di mezzo ci sono l’ambiente e la salute pubblica. Ma il packaging sarà di tutto rispetto. Un’intera casa del sobborgo australiano di Downer sarà racchiusa in una bolla di plastica mentre la coibentazione in amianto verrà rimossa.

Nessuna possibilità, dunque, che il vento possa spargere le fibre di asbesto nell’area circostante. A occuparsi della rimozione sarà la Work Safe ACT, un’agenzia che si occupa della sicurezza e della salute sul luogo di lavoro. Nel 2011, quando è stato scoperto l’amianto, il Governo ha deciso di acquistare la casa e lavorare a un piano di smaltimento. La rimozione verrà supervisionata da un team di esperti e sarà effettuata in conformità con la legislazione e le norme nazionali di sicurezza.

Se le persone sono preoccupate per la possibile presenza di amianto nel soffitto o nelle parti interne delle pareti devono contattare un consulente tecnico con licenza per un avere un parere e non indagare da soli. Quando si intraprendono riparazioni anche piccole o ristrutturazioni in queste case occorre operare con grande cautela

ha spiegato Mark McCabe, commissario di ACT Work Safety.

La piccola casa prefabbricata di Bradfield Street è recintata da tempo, con detriti nel giardino e segnali di pericolo un po’ ovunque. La dirimpettaia Emily Scott e il suo partner, da quando sono stati annunciati i lavori di rimozione, attendono con ansia la fine dello smaltimento:

Penso che le persone saranno infastidite perché la gente lo è sempre con questo genere di cose, ma penso che anche se ci sarà da sopportare qualche disagio, dopo sarà bello per i residenti sapere che l’amianto non c’è più.

Via | Canberra Times

Foto © Getty Images

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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