Decreto Ilva, il 29 luglio approda al Senato: presentati 105 emendamenti

Comincerà il 29 luglio la discussione a Palazzo Madama sul decreto legge Ilva, che ha commissariato il colosso della siderurgia di Taranto, nominando Enrico Bondi commissario, al fine di ottemperare alle prescrizioni previste dall’Aia redatta ed approvata dal fu ministro dell’Ambiente Corrado Clini: le Commissioni Industria ed Ambiente, riunitesi in plenaria già da lunedì, stanno discutendo ed esaminando tutti i punti del provvedimento, ricevendo di volta in volta gli emendamenti proposti.

Emendamenti che per la maggioranza paiono non necessari: solo 30 quelli presentati, sintomo di come il decreto, voluto con urgenza dall’attuale ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, sia stato valutato come “completo” dalla compagine politica che sostiene il governo.

Altra storia per l’opposizione, che fa volare a 150 il numero degli emendamenti presentati, quelli accettati sono in totale 105: non tantissimi a dire la verità, ma abbastanza da rallentarne l’iter parlamentare del provvedimento, al fine anche di capire esattamente la natura commissariale della norma. Le frasi sulle cause della drammatica situazione sanitaria tarantina, esplicate purtroppo senza fare provocatorio dal commissario straordinario Enrico Bondi, che ha fatto redigere una perizia di parte in cui accusa il fumo delle sigarette di contrabbando e la povertà generale della città di essere la causa principale dell’avvelenamento della popolazione.

Il decreto, che in quanto tale scade il 4 agosto, è stato modificato già dai parlamentari della Camera: in tal senso il Senato avrà solo 7 giorni per approvarlo; in caso di modifiche ulteriori infatti il testo dovrebbe, in base all’iter parlamentare, tornare a Montecitorio e dunque la mozione di fiducia, per evitare che scada il decreto e che vadano a monte gli ultimi due mesi di lavoro su Taranto, potrebbe essere l’unica soluzione per sbloccare il provvedimento.

I relatori del Dl al Senato saranno Salvatore Tomaselli del Pd per la commissione Industria e Francesco Bruni del Pdl per la commissione Ambiente, mentre nel frattempo i presidenti delle due commissioni, Massimo Mucchetti e Giuseppe Marinello, saranno a Taranto lunedì e martedì a capo di una delegazione di senatori per un sopralluogo.

Secondo il garante dell’Aia Vitaliano Esposito in una lettera inviata il 18 luglio scorso alla presidenza del Consiglio, ai ministri dell’Ambiente, della Salute e dello Sviluppo Economico e al direttore generale dell’Ispra, la gestione dell’affaire Ilva rischia di provocare una reazione di Bruxelles, che potrebbe avviare una procedura di infrazione su Taranto ben più onerosa di Punta Perotti a Bari (49 milioni di euro per violazione dei diritti umani dei titolari delle imprese).

A.S.

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