Le Key World Energy Statistics dell’IEA (International Energy Agency) contengono un grave errore nel loro grafico a pag 6: è il primo, quindi il più letto, linkato retwettato.
Come si vede dal grafico comparativo in alto, rispetto alle altre agenzie (1), ed anche ai dati pubblicati nello stesso rapporto a pag. 24, l’IEA ha sopravvalutato la produzione di energia nucleare e ampiamente sottovalutato quella delle fonti rinnovabili.
In questo modo, il contributo dell’energia atomica appare superiore a quello delle energie rinnovabili, mentre storicamente non ha mai superato nemmeno il solo idroelettrico.
Distrazione? Incompetenza? (2) Oppure la volontà deliberata di sminuire il contributo delle fonti rinnovabili in un momento chiave della storia dell’umanità?
Inoltre, uscire a febbraio 2013 con i dati del 2011 non è esattamente segno di velocità di informazione, visto che BP mette a disposizione gli stessi dati circa 8 mesi prima. Per la cronaca, secondo BP tra il 2011 e il 2012 la produzione nucleare è calata da 600 a 560 Mtep (dopo la catastrofe di Fukushima il Giappone ha chuso la baracca), mentre le rinnovabili sono passate da 1000 a 1069 Mtep.
(1) Le sigle si assomigliano e c’è rischio di confonderle. In ogni caso si tratta di: EIA (Energy Information Administration del governo USA), IAEA (International Atomic Energy Agency) e BP (British Petroleum). Le statistiche IEA sono state pubblicate a febbraio e non vanno a loro volta confuse con il World Energy Outlook in uscita a novembre.
(2) Il sospetto viene quando si legge a pag. 58 nella tabella dei fattori di conversione che 1 Mtep (milione di tonnellate equivalenti petrolio) equivalgono a 11,63 TWh (miliardi di kWh). Si tratta di un’uguaglianza teorica, legata al calore prodotto dalla combustione. In realtà, la produzione di energia elettrica è assai più bassa. Il fattore normalmente usato da BP è ad esempio infatti 1 Mtep –> 4,4 TWh. Sembra di capire che il secondo principio della Termodinamica fatica a farsi strada anche nelle alte sfere…
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