Categories: ClimaECOLOGIA

Per alcuni climatologi l’IPCC è troppo prudente sulle catastrofi climatiche

Il sito Climate Progress ospita le opinioni di diversi climatologi che ritengono le previsioni dell’ IPPC troppo prudenti. Dal momento che è necessario raggiungere il consenso tra una grande moltitudine di esperti, in più di un caso si è cercato un minimo denominatore comune, con  la reale possibilità di minimizzare i rischi.

Questo riguarda in particolare due fenomeni: (i) l’innalzamento dei mari e (ii) il disgelo del permafrost.

(i) L’ IPCC prevede un’aumento del livello oceanico al 2100 compreso tra 29 e 97 cm. Si tratta di un aumento di oltre il 50% rispetto al 4° rapporto (18-59 cm). Tuttavia, molti glaciologi ritengono che un metro di innalzamento sia una previsione minima e non massima.

(ii) A pagina 18 del sommario IPCC si afferma che lo strato superficiale di permafrost (i primi 3,5 m) si ridurrà tra il 37% e l’82% andando dallo scenario di emissioni minime a quelle massime.

Il permafrost artico contiene il doppio del carbonio presente in atmosfera e la sua fusione potrebbe innescare un meccanismo di feedback catastrofico, ma l’IPCC non ne tiene conto nelle sue previsioni. Eppure, secondo uno studio del NSIDC questo anello di feedback potrebbe fare crescere la temperatura di 0,3-0,9 °C in più  rispetto a quanto previsto. Quando si tratta di temperatura media globale, anche una frazione di grado non è trascurabile.

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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