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Infortuni stradali: chi paga se a causarli sono i ciclisti?

Qualche giorno fa, sulle pagine di Ecoblog, abbiamo parlato dei numerosi incidenti mortali che hanno visto protagonisti i ciclisti di Londra. Quest’oggi ci occupiamo dei ciclisti urbani del nostro Paese ovverosia di coloro che scelgono di utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto per muoversi nelle metropoli o nelle cittadine italiane.

Nelle strade della Capitale sono circa 170 mila i romani che si muovono in bicicletta, un numero decuplicato in soli tre anni, dal 2010. A livello legislativo, l’utilizzo della bicicletta non è soggetto ad alcun obbligo o limitazione, né alla conoscenza del codice della strada, lacuna che è spesso all’origine di incidenti causati dai ciclisti per la mancata osservanza o per la non conoscenza del codice stradale.

Secondo l’Osservatorio Utenze Deboli gli incidenti fra ciclisti e pedoni sono 180 all’anno con circa 2-3 esisti fatali. Se ci siamo più volte occupati di quanto i ciclisti imputino la responsabilità degli incidenti agli automobilisti, stavolta parliamo del rovescio della medaglia, ovverosia di quanto gli automobilisti imputino ai ciclisti la responsabilità degli incidenti che vedono coinvolte le biciclette.

Il 58% degli automobilisti intervistati lamenta la mancanza di attenzione nell’immettersi nelle strade e il 44% degli intervistati fa notare che sono rari i ciclisti che utilizzano segnalatori luminosi o catarifrangenti nelle ore notturne. Il 40% degli intervistati punta il dito sull’abitudine, da parte dei ciclisti, di cambiare improvvisamente direzione.

Quello dei ciclisti indisciplinati è divenuto un problema serio in molte città italiane dove la percentuale di chi sceglie questo mezzo è molto alta. Mi è capitato di trattare danni subiti da pedoni urtati da ciclisti che transitavano irregolarmente sui marciapiedi, o di seguire casi in cui i ciclisti sono stati causa di incidenti e tamponamenti tra automobili. Fermo restando che chiunque causi danni a cose o persone è tenuto al risarcimento, ex art. 2043 del Codice Civile, credo che sia opportuna una maggiore diffusione della cultura civica, magari proprio a partire dalle scuole, e per chi utilizza la bici suggerirei un’adeguata polizza assicurativa. Sebbene questa prospettiva possa sembrare surreale nel nostro Paese, in altri, come ad esempio la Svizzera, le assicurazioni per i ciclisti sono già obbligatorie,

ha dichiarato Luigi Cipriano, presidente Associazione Nazionale Esperti Infortunistica Stradale.

Via | Comunicato stampa

Foto © Getty Images

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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