Un articolo da poco pubblicato su Regional Environmental Change sviluppa proiezioni climatiche per la fine del secolo: la novità è che riguarda in modo particolare l’Europa ed ha una grana molto fine nella risoluzione spaziale con celle di 12,5 km.
Le immagini in alto mostrano le variazioni di temperatura e pioggia del trentennio 2071-2100 rispetto al 1971-2000, per uno degli scenari presi in considerazione. Si tratta dell’A1B, scenario relativamente moderato con picco di emisisoni nel 2050; altri scenari sono molto peggio.
Anche in questo caso tuttavia, le previsioni sono molto negative: aumenti di quattro gradi nel mediterraneo, Europa orientale e Scandinavia, mentre le precipitazioni si ridurranno del 10-20% nel sud Europa. La desertificazione di ampie zone di Spagna, Italia e Grecia non è più una genericapossibilità, ma una quasi certezza.
In un’intervista, uno degli autori ha affermato che «L’Europa si sta scaldando più rapidamente della media globale», con un molto probabile aumento di siccità e ondate di calore, alternate a piogge torrenziali e inondazioni.
Guardatevi bene la cartina in alto: quello è il mondo che ci stanno preparando i signori del carbone e del petrolio e le banche che investono nelle loro operazioni; quello è il mondo preparato da tutti quelli che inneggiano alla crescita a prescindere e auspicano una ripresa dei consumi. Pensiamoci per mettere le nostre attività e i nostri soldi da un’altra parte.
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