Le 5 cose che fanno funzionare un sistema di bike sharing

Tutte le grandi città hanno provato, o stanno provando, a sviluppare sistemi di bike sharing, al mondo ce ne sono attualmente più di 600 e ne nascono ancora di nuovi. Il bike sharing aiuta a risolvere i problemi di traffico e inquinamento, e quello del cosiddetto “ultimo miglio”, ovvero l’ultimo tratto da percorrere per chi va al lavoro, o a scuola, dopo essere sceso dai mezzi pubblici. Eppure i risultati non sempre sono ottimali – basti pensare all’esperienza di Roma, risoltasi con un mezzo flop – perché per funzionare, un sistema di bike sharing deve avere determinate caratteristiche.

A illustrarle, ci pensa ora The Bike Share Planning Guide, uno studio pubblicato dall’ITDP (Institute for Trasportation & Development Policy) di New York, che ha preso in esame 440 sistemi di bike sharing e stabilito le 7 città con i servizi. Neanche a dirlo, nessuna di queste è italiana.

Si tratta di:

    Barcellona, 10.8 viaggi per bici e 67,9 viaggi ogni 1.000 residenti;
    Lione, 8,3 viaggi per bici e 5511 viaggi per 1.000 residenti;
    Città del Messico, 5,5 viaggi per bici e 158,2 ogni 1.000 residenti;
    Montreal, 6,8 viaggi per bici 113,8 viaggi ogni 1.000 residenti;
    New York City, 8,3 viaggi per bici e 42,7 viaggi ogni 1.000 residenti;
    Parigi, 6,7 viaggi per bici e 38,4 viaggi ogni 1.000 residenti;
    Rio de Janeiro, 6,9 viaggi per bici e 44,2 viaggi ogni 1.000 residenti.

Ma quali sono i fattori che fanno funzionare un sistema di bike sharing? L’ITDP ha stabilito cinque parametri, visibili anche in questa infografica. Scopriamoli.

Densità di stazioni

[img src=”https://media.ecoblog.it/f/fc2/1795647401.jpg” alt=”” height=”390″ title=”Barclays Bikes To Be Extended To South-West London” class=”alignnone size-blogoextralarge wp-image-118781″]
Un bike sharing degno di questo nome deve poter contare di un numero tra le 10 e le 16 stazioni per ogni chilometro quadrato, con circa 300 metri di distanza media tra una stazione e l’altra. Le stazioni devono poi essere posizionate a una distanza adeguata dai punti di interesse vicini, distanza che possa essere facilmente percorsa a piedi. Una densità minore di stazioni abbassa il numero di utenti.

Rapporto tra numero di bici e residenti

[img src=”https://media.ecoblog.it/e/e55/451022429.jpg” alt=”” height=”390″ title=”BRITAIN-TRANSPORT-CYCLING-ACCIDENT” class=”alignnone size-blogoextralarge wp-image-118783″]
Ogni 1000 residenti nell’area coperta dal servizio, devono esserci dalle 10 alle 30 biciclette. Il numero va incrementato se si parla di aree metropolitane e con un gran numero di pendolari, perché in quel caso le bici devono servire sia ai residenti che ai pendolari. Se le bici non sono sufficienti, soprattutto nei periodi di punta, cala l’affidabilità percepita del servizio, e quindi il numero di utenti.

Area coperta dal servizio

[img src=”https://media.ecoblog.it/e/e55/170330866.jpg” alt=”” height=”403″ title=”AUSTRIA-ENVIRONMENT-TRANSPORT-CULTURE-CYCLING-VELO-CITY” class=”alignnone size-blogoextralarge wp-image-118785″]
Un buon servizio di bike sharing dovrebbe coprire un’area di almeno 10 chilometri quadrati, tale da contenere un numero ragionevole di punti di partenza e di arrivo presunti per chi dovrà utilizzare il servizio. Aree urbane più piccole possono avere un’area di copertura minore.

Qualità delle bici

[img src=”https://media.ecoblog.it/d/da3/173723777.jpg” alt=”” height=”383″ title=”ITALY-BIKE SHARING” class=”alignnone size-blogoextralarge wp-image-118787″]
Le bici fornite dal servizio devono essere di buona qualità, belle a vedersi, devono durare nel tempo, e venire incontro alle necessità dell’utente. Quindi è consigliabile dotarle di un cestino anteriore per mettere buste o borse. Devono essere dotate di un buon sistema antifurto, e nel design bisogna inserire delle caratteristiche uniche che ne scoraggino il furto e la ricettazione.

Facilità di utilizzo delle stazioni

[img src=”https://media.ecoblog.it/e/e07/169629056.jpg” alt=”” height=”390″ title=”Largest Bike Share Program In US Underway In New York City” class=”alignnone size-blogoextralarge wp-image-118789″]
Su questo punto cade la maggior parte dei sistemi analizzati. Il ritiro e il rilascio delle biciclette nelle stazioni deve essere semplice e veloce. Il sistema di pagamento deve essere automatico e avere un’interfaccia di immediata comprensione. Inoltre è consigliabile un sistema di bloccaggio automatico delle bici, e un monitoraggio in tempo reale, in modo da vedere immediatamente se occorrono altre bici in una determinata stazione.

Guido Del Duca

Sono nato a Roma nel 1979. Scrivo sul web dall'ormai lontano 2003, quando usavo un modem a criceti e Twitter e Facebook non esistevano. Ho creato una rivista in ebook quando l'ebook non esisteva, mi sono iscritto a Twitter quando in Italia nessuno sapeva cosa fosse e l'ho mollato un attimo prima che diventasse un fenomeno. Faccio l'editor e scrivo di politica.

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