Sono passati undici mesi dall’esplosione dello scandalo della carne di cavallo che, nello scorso inverno, ha tenuto molti consumatori con il fiato sospeso. Ora, dalla Francia, arriva la notizia di un nuovo caso, dopo una vasta operazione che la Gendarmeria francese ha compiuto in 11 dipartimenti, nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria condotta a Marsiglia sul traffico di carne. Ventuno sono le persone fermate nell’operazione che questa matttina ha coinvolto centinaia di militari, principalmente nel sud della Francia, in Languedoc-Roussillon, Provence-Alpes- Côte d’Azur e nei Midi-Pyrénées.
Nell’inchiesta sono coinvolti punti vendita e mattatoi, ma fra gli indagati ci sono anche tre veterinari e un informatico. Stavolta il punto non è la mancata segnalazione della presenza di carne di cavallo, ma il fatto che la carne di cavallo non soddisfa le norme sanitarie per la consumazione. L’episodio è dunque ancora più grave: se lo scorso inverno si trattava di una questione di trasparenza verso i clienti, stavolta è in gioco la sicurezza alimentare. Alcune centinaia di cavalli utilizzati per sperimentazioni scientifiche fra il 2010 e il 2012 sono finiti nella catena alimentare dopo che i documenti sono stati falsificati. Ma non solo, perché nella catena sarebbero finiti anche altri cavalli usciti dagli ippodromi e trattati con anti-infiammatori e antibiotici.
L’inchiesta è partita dal Tribunale di Narbonne, in seguito alla denuncia di un anonimo arrivata tramite missiva postale. Gli inquirenti hanno scoperto un vero e proprio sistema di falsificazioni fabbricate per far abbattere questi animali impropri per il consumo e rivenderli, successivamente, nelle macellerie del sud della Francia, della Spagna e, probabilmente, anche dell’Italia.
Via | Le Monde
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