Greenpeace International activist Cristian D'Alessandro, one of the "Arctic 30", makes the victory sign from inside a car while holding a sign reading "You can't sink a rainbow" as he leaves the SIZO 5 detention centre in Saint Petersburg after being released on bail on November 21, 2013. Russia released several Greenpeace activists on bail as President Vladimir Putin said the group had noble motives for their Arctic protest. Russia had held 30 crew members of the Arctic Sunrise for over two months after activists in September scaled an oil rig in the Barents Sea owned by energy giant Gazprom. AFP PHOTO / OLGA MALTSEVA (Photo credit should read OLGA MALTSEVA/AFP/Getty Images)
Aggiornamento del 26 dicembre 2013: è durata poco l’attesa di Cristian D’Alessandro rispetto agli altri suoi colleghi dell’Artic Sunrise. Oggi anche l’italiano, infatti, ha ricevuto la notifica dell’amnistia che non era arrivata ieri (come per gli altri 29 attivisti di Greenpeace arrestati a settembre) perché mancava un interprete.
Mercoledì 25 dicembre 2013
Possono beneficiare dell’amnistia concessa in Russia anche gli attivisti di Greenpeace che lo scorso 18 settembre hanno protestato contro una piattaforma petrolifera di Gazprom e sono stati successivamente arrestati per teppismo.
Come le Pussy Riot, anche gli ambientalisti dell’Artic Sunrise vengono scarcerati grazie all’amnistia voluta dal Cremlino per festeggiare i 20 anni della Costituzione della Federazione Russa e votata qualche giorno prima di Natale, il 18 dicembre.
Oggi è arrivata la libertà per ventinove dei trenta attivisti di Greenpeace che hanno ricevuto la notifica e vengono definitivamente rilasciati: il Comitato Investigativo di San Pietroburgo, infatti, li ha convocati tutti e trenta per sollevarli dalle accuse di teppismo.
L’unico motivo per cui l’italiano Cristian D’Alessandro è l’unico a non aver ancora ricevuto la notifica è che mancava l’interprete per la sua lingua. Non torna dunque in Italia per Natale, ma per Capodanno ci sarà sicuramente, perché probabilmente già domani, giorno di Santo Stefano, la sua situazione si sbloccherà come quella di tutti gli altri.
D’Alessandro era stato scarcerato lo scorso 19 novembre su cauzione (45mila euro presi dai fondi di Greenpeace) e si trova ora in libertà vigilata. Appena riceverà la notifica dell’amnistia, anche lui, come gli altri 25 attivisti stranieri, potrà tornare a casa, ma dovrà ottenere un visto per lasciare la Russia. Le accuse di teppismo che pendevano su D’Alessandro e i suoi colleghi potevano essere punite con una pena fino a sette anni di carcere.
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