Categories: Riciclo creativo

L’albero di Natale in plastica costa 23 kg di CO2

L’annosa diatriba meglio un albero di Natale in plastica o albero di Natale vero sembra sia stata risolta da Antonio Brunori Segretario Generale di Pefc Italia che appartiene a PEFC International (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) ossia il sistema di certificazione forestale a sostegno della garanzia di provenienza legale e sostenibile del legno e prodotti derivati.

Ebbene in Italia si stima siano stati acquistati circa 6 milioni di alberi di Natale veri che hanno contribuiti alla cattura complessivamente di 282 tonnellate di CO2; di contro l’acquisto stimato di circa mezzo milione di alberi finti in plastica all’anno porta alla emissione di 115 mila tonnellate di CO2, ovvero alla CO2 emessa se percorssimo 6 milioni di chilometri in auto. Bisogna poi aggiungere che gli alberi in plastica prima o poi andranno smaltiti e essendo prodotti o in PVC polivinilcloruro o in PET polietilene tereftalato dovranno essere riprocessati per essere resi riciclabili.

Brunori suggerisce dunque:

L’ideale sarebbe addobbare le piante vive che si hanno a disposizione in giardino, ma ovviamente non tutti ne hanno la possibilità. Se si opta per l’acquisto di alberi naturali, va tenuto presente che quelli di origine italiana (abete rosso e bianco) derivano per il 90% da coltivazioni specializzate che danno lavoro a oltre 1.000 piccole aziende agro-forestali, creando un’economia integrativa per molte famiglie nelle aree marginali di Alpi e Appennini. Il restante 10% è costituito da alberi venduti senza radici (che quindi non si possono ripiantare per l’anno successivo) ricavati dai lavori di sfoltimento e pulitura dei boschi, utili a migliorare l’assetto idrogeologico del territorio.

Noi consigliamo una terza possibilità, ossia addobbare piante che già abbiamo in casa oppure affidarci alle mille idee del riciclo creativo.

Via | Geologi

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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