Armi chimiche dalla Siria distrutte nel Mar Mediterraneo, il carico prelevato in Italia


Ci siamo: tra due settimane arriva in Italia forse all’Isola Santo Stefano nell’Arcipelago della Maddalena o forse in Sicilia,la nave cargo Cape Ray in prestito alla Marina Militare Usa per prelevare 700 tonnellate di armi chimiche. Già sono piovute interrogazioni parlamentari in merito verso il ministro degli Esteri Emma Bonino per chiedere conto di questa pericolosa operazione militare ancora top secret.

La Cape Ray , gli FDHS sono stati caricati a bordo

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Il carico è di 1500 container che proteggono contenitori sigillati e a doppia camera stagna filtrata con carbone attivo per evitare che i gas letali come iprite o gas mostarda e sarin possano contaminare persone o ambiente fino a che non saranno resi inefficaci. Lo rende noto l’OPAC l’Organizzazione per la proibizione delle Armi Chimiche Nobel per la Pace nel 2013 spiegando che il primo lotto è già stato trasferito dalla Siria su una nave danese. Il programma prevede che sulla base della risoluzione del Consiglio di Sicurezza 2118 (2013) e decisioni del Consiglio Direttivo OPCW, le armi chimiche della Siria devono essere distrutte entro il 30 giugno 2014.

La nave danese ha lasciato il porto di Latakia il 7 gennaio e è diretta verso l’Italia in una destinazione nota solo al ministero della Difesa che si pensa possa essere l’Isola Santo Stefano nell’Arcipelago della Maddalena dove i veleni saranno trasbordati sulla nave americana Cape Ray. Nel mentre si attende l’arrivo della Cape Ray, che presumibilmente arriverà a la Maddalena tra non meno di due settimane, le sostanze chimiche saranno tenute a deposito in uno dei bunker dell’Isola Santo Stefano ex base per i sommergibili nucleari Usa fino al 2008.

Il perché debbano essere trasferiti sulla Cape Ray è presto detto: su questa nave sono stati installati due sistemi Field Deployable idrolisi System (FDHS) per lo smaltimento degli agenti chimici pericolosi messo a punto per l’occasione dai militari americani dello US Army Edgewood Chemical Biological Center in Maryland. L’FDHS neutralizza gli agenti chimici mescolandoli con acqua ed altri reagenti come idrossido di sodio e ipoclorito di sodio e poi riscaldandoli fino a trasformare composti” non utilizzabili come armi e l’efficienza di distruzione sarebbe pari al 99,9 per cento. Il sistema è in uso da 10 anni presso la Difesa americana e ogni FDHS costa circa 5 milioni di dollari Usa. Come ha avuto modo di spiegare Frank Kendall direttore al ministero della Difesa e implicato nello scandalo dei magneti cinesi sugli F-35:

L’FDHS per 10 anni è stato usato per distruggere le nostre scorie chimiche.

L’FDHS è stato dunque caricato sulla M/V Cape Ray a Portsmouth in Virginia , ed è questa appunto la novità: le scorie chimiche non viaggeranno alla volta degli Stati Uniti o della Russia ma saranno smaltite direttamente sulla nave in una località, per ora ignota a noi, al centro del Mare Mediterraneo. A bordo della Cape Ray un contingente di 63 chimici specializzati che per la prima volta lavoreranno in mare aperto.

Stati Uniti e Russia con altri 187 paesi hanno deciso di eliminare i loro arsenali con armi chimiche dopo la firma nel 1993 della Convenzione sulle armi chimiche (CWC). Nessuno dei due paesi, tuttavia, è riuscito a mantenere nei tempi previsti le scadenze di disattivazione, soprattutto a causa problemi tecnici, politici e ambientali. L’eliminazione totale delle armi chimiche in Russia sarà completata nel 2027 mentre negli Stai Uniti terminerà nel 2023. La Siria è uno dei sette paesi che non ha firmato l’accordo CWC e che ha continuato a produrre sarin, tabun, VX e gas mostarda. Il Segretario di Stato John Kerry ha recentemente dichiarato che gli agenti chimici della Siria sono pari a 1.000 tonnellate la maggior parte dei quali in serbatoi di stoccaggio non miscelato.

Via | CNN, GizMag

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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