I sette peccatori capitali dei cambiamenti climatici

Questa è la mappa dei peggiori killer del clima su scala mondiale: l’area di ogni nazione è rappresentata in proporzione al proprio contributo al global warming, secondo una ricerca appena pubblicata della Concordia university, Canada. Le aree in grigio mostrano le dimensioni effettive dei continenti.

I primi sette della lista, che si iniziano già a chiamare peccatori capitali del global warming sono USA, Cina, Russia, Brasile, India, Germania e Regno Unito e hanno contribuito per il 62% al riscaldamento medio globale di 0,7 °C tra il 1906 e il 2005.

La ricerca ha preso in considerazione le emissioni di CO2 e il loro minore assorbimento per la deforestazione, le emissioni degli altri gas serra oltre all’effetto di segno contrario degli aerosol (1). Germania e UK pesano così tanto anche per il loro ruolo di bruciatori di carbone nella prima parte del ‘900.

Tra i primi venti inquinatori compaiono nazioni che ci si aspettava di trovare come Francia, Canada, Giappone e Australia, ma anche new entries abbastanza a sorpresa come Messico, Colombia, Thailandia e Polonia. L’Italia, a nostra consolazione e scherno, non vi è compresa. Nell’ultimo decennio, il nostro paese ha ridotto le emissioni di CO2 del 18%, ma in un certo senso a nostra insaputa: oltre alla crescita delle rinnovabili, non dobbiamo dimenticare la delocalizzazione di molte imprese produttive in paesi in cui è più facile sfruttare la manodopera.

Le nazioni che contribuisocno maggiormente al global warming a causa della sola deforestazione sono nell’ordine: Cina, Brasile, USA, India e Indonesia. In India la perdita delle foreste pesa il doppio delle emissioni di CO2, mentre in Brasile pesa otto volte tanto.

Prendere in considerazione le emissioni nazionali è un modo per riconoscere le proprie responsabilità, come riconosocno gli autori nella conclusione dell’articolo:

«Riequilibrare le attuali disuguaglianze tra nazioni nei contributi pro cpaite al global warming potrebbe essere un requisito fondamentale per essere in grado di fare i cambiamenti necessari a ridurre le emissioni e stabilizzare le temperature globali.»

(1) Gli aerosol sono dovuti all’inquinamento e riflettono la luce solare riducendo un po’ il forcing radiativo.  Se non ci fossero stati, l’aumento di temperatura sarebbe stato di 1,3 °C invece che di 0,7 °C. A differenza dei gas serra che rimangono nell’atmosfera per decenni o secoli, gli aerosol restano in sospensione al massimo per qualche settimana. Finchè ci sarànno emissioni di aerosol, esisterà una situazione stazionaria, mentre quando queste si ridurrano a causa della diminuzione dei combustibili fossili e dell’inquinamento, paradossalmente il global warming crescerà in modo significativo.

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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